Bologna, Via Santo Stefano: portici di Palazzo Bolognini Amorini Salina

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Bologna, Via Santo Stefano: portici di Palazzo Bolognini Amorini Salina

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Inventario
MICH. 0361
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Santo Stefano: portici di Palazzo Bolognini Amorini Salina
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi Fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
La parte sinistra dell'edificio fu costruita tra il 1517-25 e il 1551 forse su progetto del Formigine; a lui e a Properzia de' Rossi spetterebbe la esecuzione delle sculture dei capitelli. La parte destra del fabbricato risale invece al 1602. La facciata del palazzo si caratterizza per una successione di teste di fantasia in cotto, opere di Alfonso Lombardi e Nicolò da Volterra per la parte cinquecentesca e di Giulio Cesare Colventi per quella successiva. L'edificio fu completato nel 1884. Sullo sfondo -a sinistra- si nota la facciata dell'ingresso al convento delle Sette Chiese. Tale particolare permette di datare sicuramente la ripresa ad un periodo precedente il 1919, anno in cui iniziarono gli importanti restauri su tutto il complesso stefaniano.