Bologna, Via Senzanome e chiesa della Madonna della Neve

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Bologna, Via Senzanome e chiesa della Madonna della Neve

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Inventario
BRI / FOT. 536
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
Anni Cinquanta-Sessanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta Ferrania
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso, a matita, è scritto: "Via Senzanome / in fondo via della Neve"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Senzanome e chiesa della Madonna della Neve
Note
La fotografia appartiene ad una serie di immagini rinvenute nel fondo Brighetti e relative a diverse strade del centro storico bolognese che risultano di importanza secondaria rispetto a quelle di specifico interesse storico-artistico. L'autore degli scatti è sconosciuto; il formato del positivo è sempre lo stesso, quello delle cartoline postali; le fotografie sono tutte stampate su carta Ferrania. Sembra quasi che ci si sia impegnati a documentare una Bologna minore e popolare che in grande parte sarebbe scomparsa da lì a poco. Facendo riscontri con le auto in sosta, con l'abbigliamento delle persone e con lo stato degli edifici, l'arco temporale di esecuzione si potrebbe fissare tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento. Tra il 1969 e il 1972 il fotografo Paolo Monti (1908-1982) insieme all'architetto Pier Luigi Cervellati effettuò un'esemplare campagna fotografica, quasi un censimento del centro storico. Nel 1969 il Comune di Bologna aveva infatti varato il Piano Urbanistico di Salvaguardia per il restauro e il risanamento di un'ampia zona entro le mura. Già dal 1963 erano stati avviati degli studi settoriali per la difesa integrale dell'ambiente urbano del passato. Tali studi erano stati compiuti da un gruppo capeggiato dal prof. Leonardo Benevolo. Il PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) fu reso esecutivo nel 1973 e con esso iniziò poi la ristrutturazione conservativa di alcuni comparti, tra i quali parecchi di quelli fissati da questa serie. La chiesa di Santa Maria della Neve fu costruita intorno al 1480. Il sacro edificio era noto anche come chiesa della Madonna dell'Orto. Cambiò denominazione in seguito alla presenza della Compagnia omonima. Quest'ultima fu poi soppressa nel 1808; la chiesa chiusa al culto e tutti i suoi beni dispersi. Le opere d'arte un tempo conservate all'interno si trovano oggi presso la Casa del Clero, in via Barberia n. 24, tranne la "Madonna dell'Orto" che fu trasferita nel chiostro delle Madonne in Certosa. Nella chiesa di San Girolamo furono appese le catene dei prigionieri riscattati dalla Confraternita del Gonfalone, che ugualmente aveva sede in Santa Maria della Neve. Via Senzanome conduce da vicolo della Neve a via Saragozza. Tale denominazione risale al 1877. In precedenza la strada ebbe diversi appellativi. L'ipotesi più praticabile è che il toponimo derivi da un'antica famiglia che vi possedeva delle case.