Bologna, via Ugo Bassi: posteggio dei fiacre
Bologna, via Ugo Bassi: posteggio dei fiacre
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MISC 00201
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo e anno di edizione
Bologna, prima metà sec. XX
Tecnica e supporto
positivo fotografico
Misure immagine (in cm; hxb)
23,5x16
Iscrizioni
sul bordo inferiore la firma autografa del fotografo in corsivo “Angelo Bolognesi / Bologna”. Sul verso “1922/23” e il timbro “Ripr. Fotografiche A. Bolognesi – Belle Arti – Bologna”
Notizie storico critiche
Come ci informa Franco Cristofori nel suo volume "Bologna. Immagini e vita tra ottocento e novecento", una "Guida di Bologna e suoi dintorni" edita da Zanichelli nel 1875, stimava in circa cinquecento i fiacre o mezzi di trasporto varii a cavalli presenti in città: era veramente una cifra notevole, considerando il limitato e particolarissimo territorio in cui si trovavano ad operare. Le prime regole che disciplinavano l'uso delle vetture si ebbero dopo l'annessione al Regno d'Italia, nel 1860. Furono destinate alcune aree alla sosta; furono fissate opportune tariffe e divenne obbligatorio l'uso dei fanali all'imbrunire. Anche lo stesso vetturino doveva essere abbigliato in modo tale da essere in qualche modo riconosciuto come tale. Il termine "fiacre", di derivazione francese, fu importato anche a Bologna, dove il vetturino divenne immediatamente "al fiacaresta". Tale popolare figura fu celebrata anche da Carlo Musi in una delle sue canzonette. Nel 1880 comparvero i primi tram a cavalli e i vetturini cominciarono a soffrire di una crisi che si acuì nel 1903 quando entrò in funzione il primo tram elettrico. In realtà, le carrozze sopravvissero ancora un po' per essere poi definitivamente dimenticate con lo sviluppo meccanico dei trasporti.