Bologna, Via Val d'Aposa: Oratorio dello Spirito Santo

60f6db2a3c12a10007f15ac1

Bologna, Via Val d'Aposa: Oratorio dello Spirito Santo

 Genera il pdf
Inventario
BRI 02387
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
Bologna, primo decennio sec XX°
Data della ripresa
dopo il 1893
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n viraggio verde
Iscrizioni
Sul recto, sotto l'immagine, è scritto: "Facciata della Chiesa dello Spirito Santo / Ricordo di Bologna". Il nome dell'editore è leggibile in basso a sinistra preceduto dal n. 10088 e seguito dall'indirizzo "Pza. Malpighi, 8".
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Val d'Aposa: Oratorio dello Spirito Santo
Note
Il piccolo edificio sacro era conosciuto anche come Santa Maria dei Celestini. Furono infatti i Padri Celestini del vicino monastero di San Giovanni Battista che ne decisero la costruzione tra il 1481 e il 1497. In quella posizione, si trovava la struttura di una porta della seconda cerchia muraria e ancora prima il teatro romano. La chiesa iniziò ad essere chiamata col titolo di Spirito Santo dal nome della omonima confraternita che vi aveva stabilito la propria sede. Tipica costruzione dell'architettura bolognese di fine Quattrocento, è caratterizzata dalla bellissima facciata rivestita in cotto, con quattro lesene inframmezzate da due finestre. La Confraternita di cui sopra fu soppressa nel 1798 e sia il complesso che quanto in esso contenuto passarono allo Stato. Tra il 1892 e il 1893, dopo un lungo periodo di abbandono, l'oratorio fu sottoposto ad un primo restauro a cura di Alfonso Rubbiani. E' degli anni Sessanta del Novecento l'ultimo intervento di conservazione.