Bologna, Via Val d'Aposa: Oratorio dello Spirito Santo

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Bologna, Via Val d'Aposa: Oratorio dello Spirito Santo

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
prima del 1879
Oggetto
Positivo
Materia e tecnica
albumina
Misure immagine (in cm; hxb)
26x20
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto della stampa è presente l'iscrizione a caratteri fotografici "137. Bologna Chiesa dello Spirito Santo. Fotog. dell'Emilia Bologna"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Val d'Aposa: Oratorio dello Spirito Santo
Bibliografia
(1) "Le Collezioni d'Arte della Cassa di Risparmio in Bologna. Le fotografie. 1 Pietro Poppi e la Fotografia dell'Emilia" a cura di Franco Cristofori e Giancarlo Roversi", Bologna, Tip. Compositori, 1980, rep. 1051; (2) "Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi", a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa editore, 2000, pag. 82.
Note
Il piccolo edificio sacro era conosciuto anche come Santa Maria dei Celestini. Furono infatti i Padri Celestini del vicino monastero di San Giovanni Battista che ne decisero la costruzione tra il 1481 e il 1497. In quella posizione, si trovava la struttura di una porta della seconda cerchia muraria e ancora prima il teatro romano. La chiesa iniziò ad essere chiamata col titolo di Spirito Santo dal nome della omonima confraternita che vi aveva stabilito la propria sede. Tipica costruzione dell'architettura bolognese di fine Quattrocento, è caratterizzata dalla bellissima facciata rivestita in cotto, con quattro lesene inframmezzate da due finestre. La Confraternita di cui sopra fu soppressa nel 1798 e sia il complesso che quanto in esso contenuto passarono allo Stato. Tra il 1892 e il 1893, dopo un lungo periodo di abbandono, l'oratorio fu sottoposto ad un primo restauro a cura di Alfonso Rubbiani. E' degli anni Sessanta del Novecento l'ultimo intervento di conservazione.