Bologna, viale Carducci
Bologna, viale Carducci
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
prima del 1903
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, viale Carducci
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi Fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006; 6) Giancarlo Roversi, "Le mura perdute. Storia e immagini dell'ultima cerchia fortificata di Bologna", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis, 1985, p. 254
Note
Paradossalmente, Giuseppe Michelini non fotografò più di tanto la sua città. Ne colse tuttavia alcuni aspetti particolari come quelli delle nuove costruzioni fuori dalle mura cittadine. Bologna stava cambiando notevolmente il suo volto a quel tempo: a partire dal 1902, infatti, si verificò l'abbattimento delle mura e dal 1910 iniziò la capillare trasformazione del centro storico. L'espansione urbanistica iniziava il suo sviluppo. In questa ripresa si individua un tratto dell'odierno viale Carducci, che si snoda tra Porta Maggiore (o Mazzini) e Porta Santo Stefano e che fu intitolato al poeta dopo la sua morte, avvenuta nel 1907. I bastioni nel tratto fra via Dante e via Guinizelli appaiono ancora integri. A sinistra, tra le case, si riconosce la fiancata della chiesa di Sant'Antonio da Padova, consacrata nel 1904. Dalla muraglia si protende sul fossato il battifredo di Santa Cristina, che sorgeva più o meno dove attualmente passa via Dante. Sullo sfondo si erge la torretta della palazzina Foresti, uno dei migliori esempi di Liberty a Bologna, costruita su progetto dell'architetto Paolo Sironi. Il tratto di mura inquadrato fu atterrato nei primi mesi del 1903.