Borgo Capanne (Granaglione), Casa Rosa: veduta

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Borgo Capanne (Granaglione), Casa Rosa: veduta

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Borgo Capanne (Granaglione)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Borgo Capanne (Granaglione), Casa Rosa: veduta
Note
La storia di questo borgo ha origini antichissime come del resto anche il nome che porta. Le ipotesi sull'origine sono due. La prima narra che in tempi remoti le Capanne si chiamavano Succida, un termine che deriva dal latino “succidere” che significa tagliare. Dal momento che questa zona era ricoperta da una folta boscaglia, gli alberi furono tagliati per ricavare pascoli per il bestiame.
La seconda ci informa invece che gli abitanti del luogo costruirono tettoie o case basse coperte di giunchi e di paglia per il ricovero degli animali. Queste tettoie furono chiamate capanne o cavanne, vocabolo che ancora oggi nel dialetto locale, significa fienile.
Proprio prendendo spunto dalle caratteristiche costruzioni, il nome antico Succida nel tempo si trasformo’ cosi’ in Capanne. Il territorio delle Capanne, vista la sua posizione geografica, fu da sempre conteso tra Bolognesi e Pistoiesi che si contrapposero per questioni di confine. I Capannesi scelsero però il dominio bolognese. Attualmente il piccolo borgo è frequentato come meta di turismo estivo. La fotografia di Luigi Fantini non è purtroppo datata. Riproduce una classica casa appenninica.