Budrio (BO), Palazzo Comunale: Sala Consigliare

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Budrio (BO), Palazzo Comunale: Sala Consigliare

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 154
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Budrio (BO)
Luogo e anno di edizione
Budrio, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Budrio (BO), Palazzo Comunale: Sala Consigliare
Note
Le origini di Budrio sono antiche. Molto probabilmente fondata dagli Umbri, fu abitata dai Romani, come dimostra il territorio comunale oggetto della cosiddetta "centuriazione", la cui struttura regolare, a linee rette e perpendicolari è ancora ben visibile. La Budrio moderna risale molto probabilmente al X-XI secolo. Nel secolo XIV il cardinale Egidio Albornoz volle poi erigere un castello e imponenti mura: di questi rimangono due torrioni e un tratto nelle vicinanze di Piazza Matteotti. Ovviamente legato alle vicende storiche della vicina Bologna, il paese fece parte dello Stato Pontificio fino alla costituzione in municipio del Regno d'Italia. Budrio è ancora oggi un paese che cura e mantiene vivo un rapporto intenso con le proprie tradizioni, pur essendo caratterizzato anche da un notevole dinamismo economico e sociale.
La località è conosciuta in tutto il mondo per la sua "ocarina", strumento musicale creato dal budriese Giuseppe Donati nel 1853. La cartolina riproduce la Sala Consigliare del Palazzo Comunale. Già antico "Palazzo Torre", attualmente sede del Municipio, risale al secolo XIV. Sorto nell'ambito della ricostruzione del paese voluta dal cardinale Albornoz tra il 1363 e il 1379, ne divenne la fortificazione più importante e tale rimase fino al 1880-81, quando la torre fu abbassata e ripensata con l'aggiunta di una corona di merli ghibellini. Nel 1678 la famiglia Benni lo vendette alle Suore Serve di Maria delle quali divenne il convento. L'edificio passò poi a varie confraternite religiose e nel 1877 fu venduto al Comune.
Due anni più tardi fu sottoposto a completa ristrutturazione: furono mantenuti soltanto le cornici di alcune finestre del primo piano e i due piatti ornamentali di ceramica. Sulla facciata furono murate alcune lapidi in arenaria risalenti ai secoli XV e XVI, che riportano gli stemmi di commissari inviati a Budrio dal governo bolognese per amministrare la giustizia. Il progetto della ornamentazione della Sala Consigliare (gli arredi lignei, le vetrate, le cancellate divisorie in ferro battuto e la composizione delle quattro epigrafi dipinte sulle pareti rievocanti la storia di Budrio) fu affidato ad Alfonso Rubbiani (1848-1913), noto progettista di restauri, che fu anche e per più volte assessore e vicesindaco del paese. La restante decorazione è opera del pittore Achille Casanova, che dipinse gli stemmi delle frazioni e del Comune ai lati delle epigrafi.