Budrio (BO), Piazza Quirico Filopanti

60f6db2a3c12a10007f161cd

Budrio (BO), Piazza Quirico Filopanti

 Genera il pdf
Inventario
BRI / BO PROVINCIA 158
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Budrio (BO)
Luogo e anno di edizione
Torino, Budrio, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Budrio, 3.7.1959
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Viaggiata da Budrio a Bologna. Scritta il 4.7.1959 risulta spedita il 3 (giorno precedente): evidentemente il mittente ha commesso uno sbaglio nell'indicare la data sul verso della cartolina.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Budrio (BO), Piazza Quirico Filopanti
Note
Le origini di Budrio sono antiche. Molto probabilmente fondata dagli Umbri, fu abitata dai Romani, come dimostra il territorio comunale oggetto della cosiddetta "centuriazione", la cui struttura regolare, a linee rette e perpendicolari è ancora ben visibile. La Budrio moderna risale molto probabilmente al X-XI secolo. Nel secolo XIV il cardinale Egidio Albornoz volle poi erigere un castello e imponenti mura: di questi rimangono due torrioni e un tratto nelle vicinanze di Piazza Matteotti. Ovviamente legato alle vicende storiche della vicina Bologna, il paese fece parte dello Stato Pontificio fino alla costituzione in municipio del Regno d'Italia. Budrio è ancora oggi un paese che cura e mantiene vivo un rapporto intenso con le proprie tradizioni, pur essendo caratterizzato anche da un notevole dinamismo economico e sociale.
La località è conosciuta in tutto il mondo per la sua "ocarina", strumento musicale creato dal budriese Giuseppe Donati nel 1853. La cartolina riproduce una veduta di piazza Filopanti, sulla quale affaccia il Palazzo Comunale e si trova il monumento a Quirico Filopanti. L'edificio, già antico "Palazzo Torre", è attualmente sede del Municipio e risale al secolo XIV. Sorto nell'ambito della ricostruzione del paese voluta dal cardinale Albornoz tra il 1363 e il 1379, ne divenne la fortificazione più importante e tale rimase fino al 1880-81, quando la torre fu abbassata e ripensata con l'aggiunta di una corona di merli ghibellini. Nel 1678 la famiglia Benni lo vendette alle Suore Serve di Maria delle quali divenne il convento. Il palazzo passò poi a varie confraternite religiose e nel 1877 fu venduto al Comune.
Due anni più tardi fu sottoposto a completa ristrutturazione: furono mantenuti soltanto le cornici di alcune finestre del primo piano e i due piatti ornamentali di ceramica. Sulla facciata furono murate alcune lapidi in arenaria risalenti ai secoli XV e XVI, che riportano gli stemmi di commissari inviati a Budrio dal governo bolognese per amministrare la giustizia. Il progetto della decorazione della Sala Consigliare fu affidato ad Alfonso Rubbiani (1848-1913), noto progettista di restauri, che fu anche e per più volte assessore e vicesindaco del paese.
Il monumento in bronzo raffigurante Quirico Filopanti è opera dello scultore Tullo Golfarelli e fu inaugurato il 15 giugno 1913: si innalza nella piazza che dal 1895 ne portava già il nome. Quirico Filopanti (Budrio, 1812 – Bologna, 1894), è stato un politico e matematico italiano. Nato a Budrio il 20 aprile 1812, si laureò nel 1834 in matematica e filosofia e nel 1848 divenne professore di meccanica e idraulica. Attivamente impegnato nella politica risorgimentale, nel 1849 partecipò alla costituzione della Repubblica romana. Dopo la caduta di quest'ultima si rifugiò negli Stati Uniti e poi a Londra. Tornato in Italia dopo la nascita del Regno d'Italia fu costretto ad abbandonare l'insegnamento di Meccanica all'Università di Bologna per il ripetuto rifiuto di giurare fedeltà alla monarchia. Nel 1876 fu eletto parlamentare tra le file repubblicane. Gli edifici sul lato sinistro dell'immagine non esistono più, sono stati sostituiti da un moderno palazzo, così come -in parte- anche quelli sul lato destro.