Budrio (BO), Piazza Quirico Filopanti: facciata della chiesa arcipretale

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Budrio (BO), Piazza Quirico Filopanti: facciata della chiesa arcipretale

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 160
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Budrio (BO)
Luogo e anno di edizione
Budrio, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Budrio, 7.7.1952
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
15x10,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Viaggiata da Budrio a Senigallia (erroneamente indicata come "Sinigaglia"). Scritta l'8.7.1952 risulta spedita il giorno 7. Si tratta, ad evidenza, di un errore del mittente.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Budrio (BO), Piazza Quirico Filopanti: facciata della chiesa arcipretale
Note
Le origini di Budrio sono antiche. Molto probabilmente fondata dagli Umbri, fu abitata dai Romani, come dimostra il territorio comunale oggetto della cosiddetta "centuriazione", la cui struttura regolare, a linee rette e perpendicolari è ancora ben visibile. La Budrio moderna risale molto probabilmente al X-XI secolo. Nel secolo XIV il cardinale Egidio Albornoz volle poi erigere un castello e imponenti mura: di questi rimangono due torrioni e un tratto nelle vicinanze di Piazza Matteotti. Ovviamente legato alle vicende storiche della vicina Bologna, il paese fece parte dello Stato Pontificio fino alla costituzione in municipio del Regno d'Italia. Budrio è ancora oggi un paese che cura e mantiene vivo un rapporto intenso con le proprie tradizioni, pur essendo caratterizzato anche da un notevole dinamismo economico e sociale.
La località è conosciuta in tutto il mondo per la sua "ocarina", strumento musicale creato dal budriese Giuseppe Donati nel 1853. La cartolina riproduce una veduta di piazza Filopanti, sulla quale -oltre ad affacciarsi il Palazzo Comunale ed essere presente il monumento a Quirico Filopanti- si trova la chiesa arcipretale intitolata a San Lorenzo. Il primo documento che riporta notizie relative al sacro edificio risale al XII secolo, ma non se ne conosce l'aspetto originario. Nel Trecento la chiesa venne affidata ai Servi di Maria, che si occuparono del suo ampliamento e dell’arricchimento degli interni tramite un fonte battesimale e un chiostro. Il complesso come è giunto fino a noi fu terminato nel XVII secolo con l’innalzamento della cupola della cappella maggiore. Il primo importante restauro fu realizzato nel Settecento e in tale occasione fu progettato anche il portale d’accesso. Nel Capitolo ( la parte più antica) si trovano le statue di San Sebastiano e di San Lorenzo insieme ad un interessante affresco di autore ignoto. Notevoli anche il pulpito ligneo, la scultura policroma della Madonna Addolorata e l’organo.