Burattino Fagiolino

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Burattino Fagiolino

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Inventario
F26015
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Legno intagliato e policromato, stoffa
Misure (in cm)
53
Fondo/Raggruppamento
Descrizione
Burattino con giacca a quadretti, cappellino e grandi occhi sgranati.
Bibliografia
M. Guarino, Chi è di scena? Baracche burattini e marionette, Bologna, 199, p. 23;
Mostre
Chi è di scena? Baracche, burattini e marionette... (Bologna, 2/10 - 28/11 1999)
Note
Fagiolino Fanfani insieme con Sganapino è l'interprete principale della commedia infatti, a differenza delle altre maschere, è minore di peso e permette al burattinaio di poter sostenere più facilmente il burattino per tutto il tempo della commedia. Fagiolino è una figura molto caratteristica, è la gioia di vivere in carne e spirito, la monelleria piena di salute. Sempre rubicondo sotto quella sua calda berretta che non si toglierebbe mai dal capo. Non sogna che due cose: Buone tagliatelle e giustizia per tutti. Il resto è scherzo, pretesto per dire parole grosse e paroline tenere quali sono nel dialetto bolognese. Bologna può mutare, cambiare quanto vuole, Fagiolino resta sempre lo stesso, è un ottimista che non invecchia. La maschera prediletta, il beniamino del pubblico bolognese, Fagiolino rappresenta la forza semplice che si ribella al presente e all'ingiusto. E' il piccolo che abbatte il grande, è il piccolo che si trova sempre in tutti i luoghi dove c'è un innocente da difendere e un brigante da bastonare. Fagiolino ride sempre, mette in burla ogni cosa, tutti i salmi finiscono in gloria e tutte le questioni in bastonate. Col suo nodoso bastone che lo accompagna sempre percuote dottori e villani, imperatori e facchini, Fagiolino è l'eroe della piazza, il birichino bolognese. Si ricerca se l'ideatore di Fagiolino, nato senza dubbio a Bologna, plasmò la sua figura scenica dai caratteri che oggi lo rendono così fresco e vitale. Spesso affamato ed ingordo, spesso intento a lamentare la fame e lo stomaco vuoto, ad esaltare il profumo stuzzicante delle vivande. Pur essendo del tutto ignorante, brilla di una vivacità intelligente e di una prontezza di motti, di risposte, di espedienti tutta bolognese che gli offre possibilita' di sopravvento, anche quando, per qualche sua marachella scoperta all'improvviso, riesce a mantenersi a galla per la sua estrema abilità. Questa caratteristica è forse il più schietto contrassegno del suo carattere, qui nasce la calda simpatia che lo circonda e lo sostiene. L'origine di Fagiolino è come quella di tutte le maschere, di difficile individuazione. Il suo creatore può essere stato un altro o perfino avergli dato una fisionomia diversa. Alcuni vorrebbero farlo discendere da Fagiolino da Bertoldo, il personaggio di Cesare Croce. Anche se dalle sue espressioni popolari emergono elementi comuni abbastanza evidenti, nulla documenta che Bertoldo sia padre di Fagiolino. Anche nel '500 e '600 sicuramente vi erano figure somiglianti a Fagiolino. Questa maschera trova la sua caratterizzazione rispondente in qualche modo al birichino bolognese del secolo XVIII. Fagiolino conobbe la fama grazie al burattinaio Cavallazzi che teneva un teatrino di "teste di legno" in via del Pratello a Bologna e molti lo consideraano il creatore di Fagiolino. La popolarità di Fagiolino si andò accentuando in seguito quando Angelo Cuccoli molti anni più tardi ebbe modo di meglio puntualizzarlo. Fagiolino porta sui capelli neri una specie di berretto da notte di colore bianco con fiocco (Il berretto del popolino settecentesco) che agita continuamente durante l'azione, ha un volto sveglio e rubicondo e un grosso neo nella guancia destra. Indossa un modesto giubbotto e un panciotto generalmente filettato. Fagiolino occupa sempre, durante l'azione, l'estremità destra del boccascena, la sinistra è riservata a Sganapino. Sull'origine etimologica si sono prospettate parecchie ipotesi: Il seicentesco Fagiolino doveva probabilmente essere minuscolo da assomigliare ad un fagiolo, si pensa che in seguito Fagiolino scritto con due " g " diventi un nome diviso Faggio e Lino dalla stoffa di cui è fatto il berretto, e il tipo di legno usato per scolpire la testa