Campello sul Clitunno (PG), tempietto

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Campello sul Clitunno (PG), tempietto

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Inventario
MISC. / BERT. 307
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Fonti del Clitunno (PG)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta incollata su un cartoncino di supporto color grigio
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x8,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sotto il positivo, sul cartoncino di supporto, si legge: 395 / 7/909"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Campello sul Clitunno (PG), tempietto
Bibliografia
Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre).
Note
L'album fotografico di cui l'immagine fa parte consta di oltre trecento fotografie di vario formato eseguite nel primo decennio del Novecento. Vi compaiono numerosi protagonisti sia maschili che femminili, vedute, scorci di edifici e di angoli anche bolognesi, personaggi in posa, momenti della Coppa Florio corsa a Bologna nel 1908. Il proprietario della raccolta era molto probabilmente Lodovico Bertani già segretario capo della Camera di Commercio di Bologna e Presidente delle Pattuglie Cittadine dal 1921 al 1927. Il nostro fu un componente della Società degli Achei, un sodalizio goliardico fondato a Bologna nel 1920, che si proponeva di riunire reduci della Prima Guerra Mondiale per "stare allegri alla maniera dei buoni petroniani antichi". Un divertente "ritratto" del Bertani è contenuto nella "Strenna degli Achei" del 1930. Dal riscontro con le notizie contenute nel "medaglione" pubblicato in quest'ultima si è potuti risalire alla provenienza. La fotografia è stata scattata presso il tempietto nelle vicinanze delle Fonti del Clitunno durante una gita in Umbria. Questo parco naturalistico e botanico si trova sulla via Flaminia, tra Spoleto e Foligno; per la sua bellezza è stato ricordato fin dall'antichità da poeti ed artisti, fra i quali Virgilio, Byron e Carducci. Ai tempi dei Romani veniva qui venerato il Dio Giove Clitunno, personificazione delle acque del fiume. I Romani credevano che le profondità delle acque fossero la dimora del dio e dunque consideravano sacre le sorgenti. Edificarono templi e sacelli oggi in parte perduti. Il tempietto nell'immagine esiste tuttora: si tratta di una piccola chiesa ("chiesa di San Salvatore"), a forma di tempietto corinzio. In passato era ritenuto essere un sacello romano riconsacrato come chiesa, ma la presenza di una croce al centro del timpano, coerente e integrata al resto della decorazione scolpita, sembra provare che fu invece sin dall'inizio un edificio di culto cristiano. E' iscritto nella Lista dei luoghi patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal giugno 2011.