Camugnano (BO), vedute

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Camugnano (BO), vedute

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 198
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Camugnano (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, Camugnano, s.d.
Data della ripresa
Anni Sessanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Camugnano (Bo), 13.8.1968
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Viaggiata da Camugnano a Bologna. Il timbro di spedizione è 13.8.1968
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Camugnano (BO), vedute
Note
Camugnano è situato nell'Appennino Bolognese a circa 700 m s.l.m.. Il territorio si colloca nella valle del torrente Limentra compresa nel bacino montano del fiume Reno e dominata dal Monte Vigese. L'origine del paese è chiaramente romana: il toponimo risale al nome di un proprietario terriero vissuto durante l'impero altrimenti conosciuto con il termine gentilizio "Camonius". Uno dei fondi di costui fu detto "Camonianus": da qui l'antico Camugliano o Ca Mugliano dalla cui deformazione deriva il nome attuale. Anche tutte le frazioni hanno per la maggior parte nomi derivati dalla lingua latina. Nei secoli si susseguirono numerose dominazioni, dai Bizantini ai Longobardi fino a che la località divenne zona di influenza del Comune di Bologna. Nel Quattrocento il paese divenne rifugio di pericolosi fuoriusciti politici considerati una minaccia per tale Comune, che per rappresaglia, ne fece distruggere il Castello. Nella storia furono diverse le modificazioni dell'assetto amministrativo: da quelle nel periodo napoleonico a quelle volute dal governo pontificio, fino alla realizzazione dell'Unità nazionale con la quale fu fissata la configurazione attuale.
Nell'Ottocento e fino agli anni Trenta del secolo scorso, quando venne costruito l'attuale Municipio, il centro amministrativo del paese era situato nella località "Poggio". Agli inizi del Novecento Camugnano fu finalmente raggiunto dalla strada carrozzabile e pochi anni dopo nel suo territorio furono realizzate opere con aspetti di rilievo nazionale quali: la diga del Brasimone, ultimata nel 1911 ed eccellente esempio di costruzione in pietra locale; quella più piccola di S. Maria, in territorio castiglionese (1916-17) e infine la diga di Suviana, terminata nel 1932, al tempo la più alta d'Italia.
Con un territorio povero di risorse e ad economia prevalentemente agricola il paese fu ahimè caratterizzato prima da fenomeni migratori e poi dallo spopolamento del secondo dopoguerra. Attualmente è centro molto apprezzato di soggiorno estivo.