Carlo Gajani - Senza titolo - olio su tela - 1959
Carlo Gajani - Senza titolo - olio su tela - 1959
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Arte - Pittura - Pittura a olio - Artisti - Pittori - Gaiani, Carlo
Bibliografia
Frisoni Cinzia (a cura di), Bologna s'industria. La rinascita economica dal secondo dopoguerra agli anni '80 nelle immagini dell'archivio Fototecnica, Santarcangelo di Romagna, 2019; Casarin Chiara (a cura di), Carlo Gajani, 1929-2009, Bologna, 2010; sull'autore si veda la pagina http://www.fondazionecarlogajani.it/it/carlo-gajani/
Note
Carlo Gaiani (Bazzano,1929-2009) dopo aver conseguito la laurea in medicina rinuncia alla professione di medico per fare l'artista. Quando inizia la sua carriera si affida alla pittura, ma in modo poco tradizionale segnando e incidendo la superficie abbracciando ancora l'nformale che andava esaurendo la sua portata rivoluzionaria. I primi dipinti risentono della mancata professione medica e propongono schermi per radiografie, e “la varia diavoleria utensilistica che si incontra comunemente in un gabinetto medico” (Barilli, 2009), nella stagione informale il soggetto che domina la scena è spesso il feto, un embrione replicato. Insegna all'Accademia di Belle Arti di Bologna, nella cattedra di Anatomia artistica. Espone in mostre personali a Bologna (Galleria la Scaletta, tempere e disegni 1959 - Galleria 2000, incisioni 1963 - Galleria De Foscherari, oli e incisioni 1965), mentre la prima uscita a livello internazionale è la Biennale di Venezia del 1964 con incisioni abitate da mostri dell’inconscio, ben presto abbandonate. La sua arte si sviluppa e si evolve
inglobando grafica, fotografia e sperimentazione. All'inizio degli anni Ottanta si congeda definitivamente dalla pittura affidandosi unicamente al mezzo fotografico. Il fondo Fototecnica conserva tre scatole relative all'artista, tutte legate alla sua produzione pittorica e incisoria dei primissimi anni Sessanta. Nel dettaglio un dipinto del primo periodo informale, esposto alla personale del maggio 1959 (Bologna, Galleria d'arte palazzina Pepoli) curata da Francesco Arcangeli.
inglobando grafica, fotografia e sperimentazione. All'inizio degli anni Ottanta si congeda definitivamente dalla pittura affidandosi unicamente al mezzo fotografico. Il fondo Fototecnica conserva tre scatole relative all'artista, tutte legate alla sua produzione pittorica e incisoria dei primissimi anni Sessanta. Nel dettaglio un dipinto del primo periodo informale, esposto alla personale del maggio 1959 (Bologna, Galleria d'arte palazzina Pepoli) curata da Francesco Arcangeli.