Casalecchio di Reno (BO), Canapificio Melloni

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Casalecchio di Reno (BO), Canapificio Melloni

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 217

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Casalecchio di Reno (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Data della ripresa
Anni Trenta / Quaranta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10x15
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Casalecchio di Reno (BO), Canapificio Melloni
Note
Casalecchio di Reno, nelle immediate vicinanze di Bologna è nota soprattutto per l'imponente Chiusa del canale di Reno. Per secoli la località fu strettamente legata alle vicende storiche bolognesi, divenendo spesso campo di battaglia e quindi di razzia dei vari eserciti. Dalla seconda metà del Cinquecento, in seguito ad una ripresa produttiva, nacquero ville, oratori, chiese e si intensificarono le coltivazioni dei poderi. Casalecchio divenne uno dei territori più ricercati e ammirati del contado, proprio grazie alle ville circondate da suggestivi parchi e ricchi giardini. Verso la fine del XIX secolo, la rivoluzione industriale determinò la trasformazione e l'incremento di fabbriche, opifici, vie di comunicazione e mezzi di trasporto. Non ultimo, Casalecchio divenne meta di turismo estivo. Molti e variegati erano dunque i luoghi d'incontro: locande, osterie, caffè, trattorie e perfino tre eleganti alberghi. Professionisti, industriali e commercianti bolognesi vi mandavano le loro famiglie, che potevano facilmente raggiungere la sera, senza dover abbandonare la loro attività in città. Il Canapificio Melloni si trovava in via Cavour: fu aperto alla fine degli anni Venti del Novecento. Il complesso era molto esteso, tanto da meritarsi il titolo di "fabricòn". Insieme allo stabilimento, infatti, vi erano anche una trentina di abitazioni che erano state assegnate ai dipendenti che provenivano da Pieve di Cento, paese originario del proprietario che là possedeva un'analoga fabbrica. Vi si lavorava la canapa grezza e si producevano cordami. Nonostante gli eventi della seconda guerra mondiale, nel 1944 nella fabbrica lavoravano centocinquanta operai. Dopo la chiusura delle attività produttive, l'edificio ha ospitato alcune strutture scolastiche.