Casalecchio di Reno (BO), chiesa di San Martino
Casalecchio di Reno (BO), chiesa di San Martino
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Casalecchio di Reno (BO)
Luogo e anno di edizione
Casalecchio di Reno, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Sessanta / Settanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,5
Indicazione di colore
colore
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Casalecchio di Reno (BO), chiesa di San Martino
Note
Casalecchio di Reno, nelle immediate vicinanze di Bologna è nota soprattutto per l'imponente Chiusa del canale di Reno. Per secoli la località fu strettamente legata alle vicende storiche bolognesi, divenendo spesso campo di battaglia e quindi di razzia dei vari eserciti. Dalla seconda metà del Cinquecento, in seguito ad una ripresa produttiva, nacquero ville, oratori, chiese e si intensificarono le coltivazioni dei poderi. Casalecchio divenne uno dei territori più ricercati e ammirati del contado, proprio grazie alle ville circondate da suggestivi parchi e ricchi giardini. Verso la fine del XIX secolo, la rivoluzione industriale determinò la trasformazione e l'incremento di fabbriche, opifici, vie di comunicazione e mezzi di trasporto. Non ultimo, Casalecchio divenne meta di turismo estivo. Molti e variegati erano dunque i luoghi d'incontro: locande, osterie, caffè, trattorie e perfino tre eleganti alberghi. Professionisti, industriali e commercianti bolognesi vi mandavano le loro famiglie, che potevano facilmente raggiungere la sera, senza dover abbandonare la loro attività in città. La seconda guerra mondiale portò a una quasi totale distruzione del paese: Casalecchio fu infatti una delle città emiliane più toccate dai bombardamenti: ne subì oltre quaranta. Il periodo della ricostruzione fu intenso e richiese il coinvolgimento di tutti i settori dell'economia, in particolare il settore dell'edilizia per la riedificazione di case e fabbriche, aspetto che si rivelò il vero traino della ripresa economica. La nuova vita di Casalecchio fece registrare un notevole tasso di incremento di popolazione, tanto da superare quello di Bologna. La cartolina riproduce la chiesa parrocchiale di San Martino, situata subito dopo la curva di Villa Ghillini. L'edificio fu costruito in posizione dominante su Casalecchio, davanti alla collina e ai boschi del Monte Castello. Il complesso originario, che ruotava intorno a chiesa e monastero, visse alterne vicissitudini nei secoli: intorno all'anno MIlle fu distrutto e subito dopo ricostruito per assistere al successivo decadimento del convento e alla conservazione della chiesa che venne gestita dal canonici di Santa Maria di Reno.
Nelle sue forme attuali San Martino è relativamente recente: l'antico edificio fu infatti riprogettato dall'architetto Edoardo Collamarini, nel 1926. La chiesa fu poi consacrata e nuovamente aperta nel 1937 dall'arcivescovo di Bologna Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano. All'interno sono conservate importanti opere d'arte, tra le quali emerge il dipinto raffigurante "la Beata Vergine con Santa Lucia e Sant' Agata" di Dioniso Calvart.
Nelle sue forme attuali San Martino è relativamente recente: l'antico edificio fu infatti riprogettato dall'architetto Edoardo Collamarini, nel 1926. La chiesa fu poi consacrata e nuovamente aperta nel 1937 dall'arcivescovo di Bologna Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano. All'interno sono conservate importanti opere d'arte, tra le quali emerge il dipinto raffigurante "la Beata Vergine con Santa Lucia e Sant' Agata" di Dioniso Calvart.