Casalecchio di Reno (BO), il Lido

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Casalecchio di Reno (BO), il Lido

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 231, 232
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Casalecchio di Reno (BO)
Luogo e anno di edizione
Casalecchio di Reno, s.d.
Data della ripresa
Anni Quaranta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,5x15
Indicazione di colore
b/n viraggio seppia
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Casalecchio di Reno (BO), il Lido
Bibliografia
Vincenzo Paioli, "Saluti da Casalecchio di Reno. Fatti luoghi e personaggi del suo passato". Bologna, Ponte Nuovo Editrice, 1996, p. 234
Note
Casalecchio di Reno, nelle immediate vicinanze di Bologna è nota soprattutto per l'imponente Chiusa del canale di Reno. Per secoli la località fu strettamente legata alle vicende storiche bolognesi, divenendo spesso campo di battaglia e quindi di razzia dei vari eserciti. Dalla seconda metà del Cinquecento, in seguito ad una ripresa produttiva, nacquero ville, oratori, chiese e si intensificarono le coltivazioni dei poderi. Casalecchio divenne uno dei territori più ricercati e ammirati del contado, proprio grazie alle ville circondate da suggestivi parchi e ricchi giardini. Verso la fine del XIX secolo, la rivoluzione industriale determinò la trasformazione e l'incremento di fabbriche, opifici, vie di comunicazione e mezzi di trasporto. Non ultimo, Casalecchio divenne meta di turismo estivo. Molti e variegati erano dunque i luoghi d'incontro: locande, osterie, caffè, trattorie e perfino tre eleganti alberghi. Professionisti, industriali e commercianti bolognesi vi mandavano le loro famiglie, che potevano facilmente raggiungere la sera, senza dover abbandonare la loro attività in città. Dopo la rotta del Reno (1893) fu decisa la costruzione di uno sfioratore di colmata meglio conosciuto come "Chiusa Nuova". A monte di questa struttura si era formato un rigoglioso prato, che qualcuno iniziò a frequentare per fare il bagno nel fiume. Verso gli anni Venti del Novecento il luogo divenne sempre più alla moda e fu così che nel 1931 l'amministrazione comunale diede incarico all'Associazione Mutilati di Guerra di aprire un vero e proprio stabilimento balneare. Furono dunque costruiti uno spogliatoio e un posto di ristoro, che funzionarono a pieno regime dall'anno successivo a fronte del pagamento di un biglietto dal basso costo. Visto il crescente successo, anno dopo anno furono apportate notevoli migliorie: docce, giochi da spiaggia e un vero e proprio ristorante bar. La seconda guerra mondiale interruppe ovviamente l'attività, che al termine del conflitto fu ripresa con la creazione anche di un locale da ballo. Dal 1955, invece, il Lido declinò e nel 1966, in seguito ad una terribile piena del Reno, quanto rimaneva fu completamente distrutto. Nel 1998 però vi è stato un notevole rilancio e oggi, grazie alla gestione di un privato lo stabilimento balneare è meta estiva gettonatissima.