Casaralta, Panificio Militare, esterno

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Casaralta, Panificio Militare, esterno

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Inventario
BRI 02247
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
S.l.; secondo decennio sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Bolgona, 1915
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, in alto a destra, è scritto: "Casarolta (sic) - Bologna / Panificio Militare". La cartolina è viaggiata da Bologna verso Ferrara. E' datata 1915.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Casaralta, Panificio Militare, esterno
Bibliografia
"Osmotic Pressures. Forme tipiche di relazioni urbane", catalogo a cura di Leonardo Regano, Trani, Area C, 2017, pag. 27
Note
A Casaralta esisteva -già dalla metà del secolo XIII°- una chiesa che, negli elenchi delle parrocchie che potevano riscuotere le decime, veniva costantemente definita come "Ecclesia S. Mariae de Casaraltola" o "de Caxaraltola". Queste denominazioni richiamano una località anticamente conosciuta come Ponte Realte in territorio di Sant'Egidio. Il sobborgo, costellato da alcune ville signorili e da case coloniche, era noto soprattutto per essere il luogo ove si trovavano gli edifici della Commenda dei Frati Gaudenti e dove fu scoperta la misteriosa lapide che si riferisce ad AELIA LAELIA CRISPIS, un misterioso enigma. Fino agli anni antecedenti il secondo conflitto mondiale non rimase che un agglomerato di case lungo la via Ferrarese, connotato da alcune grosse fabbriche. Attualmente, con il nome Casaralta si identifica un popoloso quartiere sito nella periferia nord di Bologna. I numerosi militari ritratti nella cartolina testimoniano il periodo in cui il Ministero della Guerra occupò una vastissima area nel cosiddetto Forte Galliera, dove anticamente si trovava la proprietà della sopracitata Commenda dei Frati Gaudenti. Qui era in funzione un grande stabilimento per la preparazione della carne in scatola destinata alle truppe al fronte. Durante la prima guerra mondiale fu anche installato un gigantesco frigorifero per la conservazione delle carni congelate. Nel "carnificio" si macellavano ogni giorno circa 150 bovini e venivano impiegati più di 1.500 soldati, oltre a numerosi civili e a 350 donne. Evidentemente, unito allo stabilimento di cui sopra, ne era in funzione uno anche per la produzione di pane.