Cascate del Dardagna (BO)

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Cascate del Dardagna (BO)

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 1221
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Cascate del Dardagna (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, Vidiciatico, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Vidiciatico (BO), agosto 1962
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata verso Bologna. Il timbro di spedizione è illeggibile, ma la data di compilazione risale al 4.8.1962
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Cascate del Dardagna (BO)
Note
Il torrente Dardagna nasce nei pressi del Corno alle Scale (1945 m s.l.m.) e del monte Spigolino (1827 m s.l.m.). Da qui precipita con numerosi balzi e, nel giro di pochi chilometri, supera un dislivello di oltre 250 metri. Sette di quei salti costituiscono, appunto, le cascate qui in parte documentate. Il tutto in un percorso circondato da faggi e abeti.
Nei pressi della località Rocchetta, il Dardagna si unisce al torrente Leo, che successivamente si immette nel fiume Panaro.
Alla fine del Duecento i Bolognesi progettarono e costruirono un canale artificiale, detto "naviglio del Belvedere", scavando in parte sul fianco della montagna (da cui deriva il toponimo Poggiolforato, "monte forato"), con l'intento di dirottare parzialmente le acque del torrente nel Silla, in modo da permettere il trasporto del legname verso Bologna e aumentare la portata del Reno e indirettamente dei canali della città.
Negli anni Trenta del Novecento venne costruita una briglia in pietra arenaria, che serve a ridurre la pendenza del torrente e a salvare le sponde dalla rapida erosione.