Caspo d'acanto spinoso
Caspo d'acanto spinoso
Genera il pdfInventario
691
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1879 ante
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
collodio/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
26,8x20,9
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna - Collocazione ignota - Scultura - Bassorilievi - Calco in gesso - Foglia d'acanto
Bibliografia
Catalogo della Fotografia dell’Emilia, Bologna, Tipografia Fava e Garagnani, s.d. [1871]; Catalogue de la Photographie de l’Emilia de Pietro Poppi peintre-photographe, Bologna, Tipografia Fava e Garagnani, 1879; Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999.
Note
La lastra in esame, con il numero di inventario 691, compare nel Catalogo del 1879 nella sezione "Ornements et Details", mentre risulta presente nel catalogo del 1871, con numero di inventario 107 nel gruppo dei "Bassi rilievi, esemplari artistici" indicato come Caspo d'acanto spinoso preso dal vero. La datazione generica ante 1879 deriva dall'incertezza che si tratti della stessa lastra rinumerata o di una ripresa successiva, anche se il negativo al collodio indirizza verso la prima ipotesi.
La fascetta della titolazione è apposta sul margine laterale destro; sul bassorilievo sono presenti due etichette manoscritte.
Nonostante la collocazione specifica risulti sconosciuta, è assunto che i calchi in gesso raffigurati in questo gruppo di lastre erano conservati a Bologna -probabilmente presso l'Accademia di Belle Arti- grazie al confronto con alcuni fototipi in cui compare, nella titolazione, il nome della città.
La fascetta della titolazione è apposta sul margine laterale destro; sul bassorilievo sono presenti due etichette manoscritte.
Nonostante la collocazione specifica risulti sconosciuta, è assunto che i calchi in gesso raffigurati in questo gruppo di lastre erano conservati a Bologna -probabilmente presso l'Accademia di Belle Arti- grazie al confronto con alcuni fototipi in cui compare, nella titolazione, il nome della città.