Castel San Pietro Terme, Ponte romano sul torrente Gaiana, detto "ponte del diavolo"
Castel San Pietro Terme, Ponte romano sul torrente Gaiana, detto "ponte del diavolo"
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FANT 0230
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Castel San Pietro Terme (Bologna)
Data della ripresa
1940
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 15x10; negativo 7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castel San Pietro Terme, Ponte romano sul torrente Gaiana, detto "ponte del diavolo"
Bibliografia
Luigi Fantini, "Antichi edifici della montagna bolognese", Bologna, Alfa, 1971, vol. I/219, pag. 233.
Note
A quattro chilometri da Castel San Pietro Terme si trova la località prevalentemente agricola denominata Gallo.
Costituita da alcuni edifici residenziali e da una chiesa, trae forse il suo nome da un'insegna di osteria, ubicata nel vecchio edificio che caratterizzava la borgata. Procedendo verso Castel San Pietro lungo la via Emilia troviamo il ponte sul torrente Gaiana, anche detto "Ponte del Diavolo" (da una nota leggenda che attribuisce questo nome a svariati manufatti simili in tutta Europa). Fino al sopraggiungere degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, questo manufatto era ancora quello eretto dai romani nel II° secolo a.C.. Fu bombardato e distrutto per scellerate scelte strategiche. Luigi Fantini lo ha fotografato nel 1940, quattro anni prima della distruzione.
Costituita da alcuni edifici residenziali e da una chiesa, trae forse il suo nome da un'insegna di osteria, ubicata nel vecchio edificio che caratterizzava la borgata. Procedendo verso Castel San Pietro lungo la via Emilia troviamo il ponte sul torrente Gaiana, anche detto "Ponte del Diavolo" (da una nota leggenda che attribuisce questo nome a svariati manufatti simili in tutta Europa). Fino al sopraggiungere degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, questo manufatto era ancora quello eretto dai romani nel II° secolo a.C.. Fu bombardato e distrutto per scellerate scelte strategiche. Luigi Fantini lo ha fotografato nel 1940, quattro anni prima della distruzione.