Castelluccio (BO), un pensiero dal Santuario della B.V. del Faggio
Castelluccio (BO), un pensiero dal Santuario della B.V. del Faggio
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Castelluccio (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Sessanta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castelluccio (BO), un pensiero dal Santuario della B.V. del Faggio
Bibliografia
http://www.appenninobolognese.net
Note
La piccola e solitaria chiesa settecentesca dedicata alla B.V. del Faggio è situata all'interno di una splendida e suggestiva faggeta, a circa 3 Km da Castelluccio, a cavallo fra il territorio del Porrettano e quello del Belvedere. La chiesa della Madonna del Faggio sorse, come molti santuari analoghi, grazie alla presenza di un'immagine della Vergine Maria, appesa secondo la leggenda prima ad un albero (appunto un faggio) e poi collocata in una verginina in muratura, collocazione che si fa risalire al 1670 circa, anno in cui cominciò a svilupparsi la devozione popolare anche per i miracoli che venivano attribuiti a quell'icona. La nascita del Santuario vero e proprio è datata 1722; inizialmente il suo nome era Madonna del Rio Scorticato, dal nome della località in cui era sorto. Esso si affermò fin dalle origini come importante centro di vita religiosa e di devozione. Dal 1756 iniziò una tradizione analoga a quella bolognese della Madonna di San Luca: una processione per portare l'immagine sacra dal Santuario fino a Castelluccio, e riportarla indietro il giorno dell'Ascensione, con la partecipazione sentitissima degli abitanti di Castelluccio, Capugnano e Monte Acuto delle Alpi. Lo stesso anno nacque anche la consuetudine di celebrare con una processione fino al faggio dell'apparizione, la Festa di Sant' Anna (il 26 Luglio), madre della Vergine, tradizione mantenuta inalterata fino ai giorni nostri. Nella prima metà dell'Ottocento l'edificio vide vari ed importanti lavori, con un notevole accrescimento degli interni e delle decorazioni, ad opera del pittore Lorenzo Pranzini, nativo di Castelluccio. Nel 1837 si procedette alla costruzione del campanile e del porticato, uno degli elementi architettonici più significativi del santuario.