Castiglione dei Pepoli, antico molino detto del "Corniolo", interno
Castiglione dei Pepoli, antico molino detto del "Corniolo", interno
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FANT 0254
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Castiglione dei Pepoli
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castiglione dei Pepoli, antico molino detto del "Corniolo", interno
Bibliografia
(1) Luigi Fantini, "Antichi edifici della montagna bolognese", Bologna, Alfa, 1971, vol. I/tav. XXXIX (a), pag. 68; (2) "La ruota del pane. I mulini ad acqua del castiglionese" a cura di Fabio Foresti, Bologna, CLUEB, 1990.
Note
Castiglione dei Pepoli si sviluppa alle pendici del Monte Gatta, ed è oggi tra i principali centri abitati dell’Appennino bolognese. Il territorio comunale si estende sulle vallate dei torrenti Setta, Brasimone e Gambellato, che con numerosi rii affluenti ne fanno un territorio particolarmente ricco di acque. La zona, conosciuta già da Etruschi e Romani, conobbe forte sviluppo nel periodo medievale. Tale momento fu ricco di lotte e di congiure, fino a che gli antichi e potenti signori dovettero capitolare alle emergenti libertà comunali. Dopo la metà del Quattrocento, in pieno Rinascimento, l’antica famiglia bolognese dei Pepoli si impadronì di queste zone e ne fece un piccolo feudo incastonato entro i territori dello Stato della Chiesa. I Pepoli ne rimasero di fatto i signori incontrastati fino al 1796. Tra le attività produttive più diffuse del territorio vi era quella dei mulini, che sfruttavano l'acqua dei torrenti come forza motrice. Quello qui fotografato da Luigi Fantini è ricordato anche come Mulino Ruggeri. Si trovava sul Brasimone e, purtroppo, è stato totalmente abbandonato. Era dotato di ruota orizzontale e pare fosse stato costruito all'inizio del secolo XVI. Quella sorta di piramide tronca capovolta si chiama tramoggia: era fissata ad un'incastellatura e sorretta da un sistema di corde. Era collocata sopra la macina per convogliarvi il grano da macinare.