Castiglione dei Pepoli (BO), Collegio San Giovanni - Scuola Media - Pensione Estiva, già Grand Hotel
Castiglione dei Pepoli (BO), Collegio San Giovanni - Scuola Media - Pensione Estiva, già Grand Hotel
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Castiglione dei Pepoli (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, Castiglione dei Pepoli (BO), s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Castiglione dei Pepoli (BO), 1959
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Esistono due esemplari. Entrambi sono viaggiati da Castiglione dei Pepoli a Bologna. Il timbro di spedizione risale per il primo al 12.8.1959 e per il secondo al 16.7.1959.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castiglione dei Pepoli (BO), Collegio San Giovanni - Scuola Media - Pensione Estiva, già Grand Hotel
Bibliografia
www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna
Note
Castiglione dei Pepoli si sviluppa alle pendici del Monte Gatta, ed è oggi tra i principali centri abitati dell’Appennino bolognese. Il territorio comunale si estende sulle vallate dei torrenti Setta, Brasimone e Gambellato, che con numerosi rii affluenti ne fanno un territorio particolarmente ricco di acque. La zona, conosciuta già da Etruschi e Romani, conobbe forte sviluppo nel periodo medievale. Tale momento fu ricco di lotte e di congiure, fino a che gli antichi e potenti signori dovettero capitolare alle emergenti libertà comunali. Dopo la metà del Quattrocento, in pieno Rinascimento, l’antica famiglia bolognese dei Pepoli si impadronì di queste zone e ne fece un piccolo feudo incastonato entro i territori dello Stato della Chiesa. I Pepoli ne rimasero di fatto i signori incontrastati fino al 1796. Nel 1884 venne aperta la prima strada carrozzabile e negli anni immediatamente successivi si scoprirono le sue meraviglie naturali. Le prime escursioni del Club Alpino Italiano portarono nei circoli bolognesi e toscani racconti e immagini di luoghi incontaminati, di boschi fiabeschi, di una popolazione gentile e ospitale. Questo fu il preambolo della nascita della stagione turistica. Nel periodo estivo, infatti, iniziarono ad arrivare i villeggianti
attratti anche dalla fama dello stabilimento elettroidroterapico, un centro termale d'avanguardia che valorizzava la salubrità delle acque della zona.
Vi fu poi lo sfruttamento delle acque a fini industriali, che si intensificò nel Novecento con la pionieristica costruzione di bacini artificiali (Brasimone, Santa Maria) e di centrali per la produzione di energia elettrica. La storia recente di questa zona è stata caratterizzata da altre grandi opere quali:
la Ferrovia Direttissima, Autostrada del Sole, Centro Enea, per arrivare ai giorni nostri con i lavori della Variante di Valico.
L'edificio qui documentato sorse a fine Ottocento e, più esattamente, nel 1889. Nacque come Stabilimento Elettro-Idro-Terapico. Il proprietario era il cav. Ruggeri.
Ben presto la struttura si meritò una grande notorietà, dovuta anche al fatto che, oltre alle cure, si poteva godere di buona musica e si tenevano feste danzanti. Era dotata di salotto di lettura e sala di conversazione, di due grandi saloni da pranzo e di un sontuoso salone da ballo ornato di specchi, poltrone e lampadari a luce elettrica, grande novità per l'epoca. Oltre alle sale per l'idroterapia e i bagni di luce, esistevano una piscina coperta e un campo di “lawn tennis” (tennis su prato). Il servizio medico era di ottimo livello: direttore consulente (e residente nello stabilimento) era il prof. Pietro Albertoni dell'Università di Bologna. I collegamenti con Bologna e Firenze venivano assicurati da un servizio di diligenze verso le stazioni di Sasso e Prato. Nel volgere di pochi anni, dunque, la struttura si ingrandì notevolmente, arrivando ad avere sei piani e oltre cento camere e iniziò ad essere conosciuta come la migliore casa per ferie dell'Appennino bolognese. Nel 1914 la gestione passò all'hotel Baglioni di Bologna. In seguito, alterne vicende ne videro mutare l'utilizzo.
attratti anche dalla fama dello stabilimento elettroidroterapico, un centro termale d'avanguardia che valorizzava la salubrità delle acque della zona.
Vi fu poi lo sfruttamento delle acque a fini industriali, che si intensificò nel Novecento con la pionieristica costruzione di bacini artificiali (Brasimone, Santa Maria) e di centrali per la produzione di energia elettrica. La storia recente di questa zona è stata caratterizzata da altre grandi opere quali:
la Ferrovia Direttissima, Autostrada del Sole, Centro Enea, per arrivare ai giorni nostri con i lavori della Variante di Valico.
L'edificio qui documentato sorse a fine Ottocento e, più esattamente, nel 1889. Nacque come Stabilimento Elettro-Idro-Terapico. Il proprietario era il cav. Ruggeri.
Ben presto la struttura si meritò una grande notorietà, dovuta anche al fatto che, oltre alle cure, si poteva godere di buona musica e si tenevano feste danzanti. Era dotata di salotto di lettura e sala di conversazione, di due grandi saloni da pranzo e di un sontuoso salone da ballo ornato di specchi, poltrone e lampadari a luce elettrica, grande novità per l'epoca. Oltre alle sale per l'idroterapia e i bagni di luce, esistevano una piscina coperta e un campo di “lawn tennis” (tennis su prato). Il servizio medico era di ottimo livello: direttore consulente (e residente nello stabilimento) era il prof. Pietro Albertoni dell'Università di Bologna. I collegamenti con Bologna e Firenze venivano assicurati da un servizio di diligenze verso le stazioni di Sasso e Prato. Nel volgere di pochi anni, dunque, la struttura si ingrandì notevolmente, arrivando ad avere sei piani e oltre cento camere e iniziò ad essere conosciuta come la migliore casa per ferie dell'Appennino bolognese. Nel 1914 la gestione passò all'hotel Baglioni di Bologna. In seguito, alterne vicende ne videro mutare l'utilizzo.