Castiglione dei Pepoli (BO), Colonia Dall'Olio

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Castiglione dei Pepoli (BO), Colonia Dall'Olio

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 640
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Castiglione dei Pepoli (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Castiglione dei Pepoli (BO), 28.4.1954
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Castiglione dei Pepoli a Bologna. Il timbro postale risale al 28.4.1954
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castiglione dei Pepoli (BO), Colonia Dall'Olio
Bibliografia
https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/
Note
Castiglione dei Pepoli si sviluppa alle pendici del Monte Gatta, ed è oggi tra i principali centri abitati dell’Appennino bolognese. Il territorio comunale si estende sulle vallate dei torrenti Setta, Brasimone e Gambellato, che con numerosi rii affluenti ne fanno un territorio particolarmente ricco di acque. La zona, conosciuta già da Etruschi e Romani, conobbe forte sviluppo nel periodo medievale. Tale momento fu ricco di lotte e di congiure, fino a che gli antichi e potenti signori dovettero capitolare alle emergenti libertà comunali. Dopo la metà del Quattrocento, in pieno Rinascimento, l’antica famiglia bolognese dei Pepoli si impadronì di queste zone e ne fece un piccolo feudo incastonato entro i territori dello Stato della Chiesa. I Pepoli ne rimasero di fatto i signori incontrastati fino al 1796. Nel 1884 venne aperta la prima strada carrozzabile e negli anni immediatamente successivi si scoprirono le sue meraviglie naturali. Le prime escursioni del Club Alpino Italiano portarono nei circoli bolognesi e toscani racconti e immagini di luoghi incontaminati, di boschi fiabeschi, di una popolazione gentile e ospitale. Questo fu il preambolo della nascita della stagione turistica. Nel periodo estivo, infatti, iniziarono ad arrivare i villeggianti
attratti anche dalla fama dello stabilimento elettroidroterapico, un centro termale d'avanguardia che valorizzava la salubrità delle acque della zona.
Vi fu poi lo sfruttamento delle acque a fini industriali, che si intensificò nel Novecento con la pionieristica costruzione di bacini artificiali (Brasimone, Santa Maria) e di centrali per la produzione di energia elettrica. La storia recente di questa zona è stata caratterizzata da altre grandi opere quali:
la Ferrovia Direttissima, Autostrada del Sole, Centro Enea, per arrivare ai giorni nostri con i lavori della Variante di Valico.
L'edificio qui documentato porta il nome di Alberto Dallolio (1852-1935) che, come assessore comunale di Bologna e presidente della Società degli Insegnanti, istituì le Colonie Scolastiche Estive. Queste istituzioni non erano considerate unicamente come veicolo di filantropia, ma anche come un mezzo di integrazione nei confronti dell'attività scolastica per i bambini poveri e di gracile costituzione residenti nel territorio comunale.
Nell'estate 1889, ventiquattro ragazzi tra i nove e i dodici anni furono inviati per un mese a Castiglione dei Pepoli, ospiti di una locanda del luogo, con la retta pagata da privati cittadini e dall'ente pubblico.
L'istituzione delle Colonie bolognesi si affiancava all'Opera Pia degli Ospizi Marini, che però gestiva colonie "soltanto benefiche ed igieniche". Lo stesso Dallolio figurava tra gli amministratori insieme ad alcuni notabili e maestre comunali.
Nel 1910 si costituì un Ente morale, che stabiliva, nel suo statuto, criteri precisi per la scelta dei fanciulli.
L'istituzione delle Colonie fu sempre sostenuta da numerosi cittadini e dalla Cassa di Risparmio in Bologna. Dallolio ne rimase il presidente e uno dei più generosi finanziatori fino alla morte. Per lunghi anni i bambini furono ospitati in varie case di Castiglione dei Pepoli, fino a quando, nel 1935, fu costruito proprio questo edificio.
Dal 1° luglio 2015 le Colonie Dallolio ospitano la Casa Residenza Anziani gestita dall'istituzione Servizi Sociali, Educativi e Culturali dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese.