Castiglione dei Pepoli (BO), Monumento ai Caduti e Terrazza Belvedere

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Castiglione dei Pepoli (BO), Monumento ai Caduti e Terrazza Belvedere

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 646
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Castiglione dei Pepoli (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, Castiglione dei Pepoli (BO), s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Castiglione dei Pepoli (BO), 21.8.1958
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Castiglione dei Pepoli verso Vado di Setta. Il timbro di spedizione è parzialmente abraso. La data di compilazione risale al 21.8.1958
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castiglione dei Pepoli (BO), Monumento ai Caduti e Terrazza Belvedere
Bibliografia
http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3739
Note
Castiglione dei Pepoli si sviluppa alle pendici del Monte Gatta, ed è oggi tra i principali centri abitati dell’Appennino bolognese. Il territorio comunale si estende sulle vallate dei torrenti Setta, Brasimone e Gambellato, che con numerosi rii affluenti ne fanno un territorio particolarmente ricco di acque. La zona, conosciuta già da Etruschi e Romani, conobbe forte sviluppo nel periodo medievale. Tale momento fu ricco di lotte e di congiure, fino a che gli antichi e potenti signori dovettero capitolare alle emergenti libertà comunali. Dopo la metà del Quattrocento, in pieno Rinascimento, l’antica famiglia bolognese dei Pepoli si impadronì di queste zone e ne fece un piccolo feudo incastonato entro i territori dello Stato della Chiesa. I Pepoli ne rimasero di fatto i signori incontrastati fino al 1796. Nel 1884 venne aperta la prima strada carrozzabile e negli anni immediatamente successivi si scoprirono le sue meraviglie naturali. Le prime escursioni del Club Alpino Italiano portarono nei circoli bolognesi e toscani racconti e immagini di luoghi incontaminati, di boschi fiabeschi, di una popolazione gentile e ospitale. Questo fu il preambolo della nascita della stagione turistica. Nel periodo estivo, infatti, iniziarono ad arrivare i villeggianti
attratti anche dalla fama dello stabilimento elettroidroterapico, un centro termale d'avanguardia che valorizzava la salubrità delle acque della zona.
Vi fu poi lo sfruttamento delle acque a fini industriali, che si intensificò nel Novecento con la pionieristica costruzione di bacini artificiali (Brasimone, Santa Maria) e di centrali per la produzione di energia elettrica. La storia recente di questa zona è stata caratterizzata da altre grandi opere quali:
la Ferrovia Direttissima, Autostrada del Sole, Centro Enea, per arrivare ai giorni nostri con i lavori della Variante di Valico.
Il monumento ai caduti fu realizzato nel 1927 dallo scultore Pasquale Rizzoli, lo stesso cui si deve il monumento di Piazza VIII Agosto a Bologna. Per la sua costruzione fu istituito un Comitato Pro-Monumento, sostenuto e garantito dal Comune, che ottenne parte dei fondi dai cittadini e parte dal Comune stesso. L'inaugurazione avvenne il 13 novembre 1927. La statua in bronzo raffigura un fante nudo, coperto solo dall'elmetto e da un drappo appoggiato sulla gamba destra, nell'atto di alzare con la mano destra la daga, la spada dei legionari romani. Lo sforzo del gesto è accentuato da una ferita sul costato, simile a quella di Cristo, su cui preme la mano sinistra.