Castiglione dei Pepoli (BO), Palazzo Pepoli
Castiglione dei Pepoli (BO), Palazzo Pepoli
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Castiglione dei Pepoli (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Castiglione dei Pepoli (BO), 9.7.1959
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Castiglione dei Pepoli verso Piadena. Il timbro di spedizione risale al 9.7.1959
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Castiglione dei Pepoli (BO), Palazzo Pepoli
Bibliografia
http://www.appenninobolognese.net
Note
Castiglione dei Pepoli si sviluppa alle pendici del Monte Gatta, ed è oggi tra i principali centri abitati dell’Appennino bolognese. Il territorio comunale si estende sulle vallate dei torrenti Setta, Brasimone e Gambellato, che con numerosi rii affluenti ne fanno un territorio particolarmente ricco di acque. La zona, conosciuta già da Etruschi e Romani, conobbe forte sviluppo nel periodo medievale. Tale momento fu ricco di lotte e di congiure, fino a che gli antichi e potenti signori dovettero capitolare alle emergenti libertà comunali. Dopo la metà del Quattrocento, in pieno Rinascimento, l’antica famiglia bolognese dei Pepoli si impadronì di queste zone e ne fece un piccolo feudo incastonato entro i territori dello Stato della Chiesa. I Pepoli ne rimasero di fatto i signori incontrastati fino al 1796. Nel 1884 venne aperta la prima strada carrozzabile e negli anni immediatamente successivi si scoprirono le sue meraviglie naturali. Le prime escursioni del Club Alpino Italiano portarono nei circoli bolognesi e toscani racconti e immagini di luoghi incontaminati, di boschi fiabeschi, di una popolazione gentile e ospitale. Questo fu il preambolo della nascita della stagione turistica. Nel periodo estivo, infatti, iniziarono ad arrivare i villeggianti
attratti anche dalla fama dello stabilimento elettroidroterapico, un centro termale d'avanguardia che valorizzava la salubrità delle acque della zona.
Vi fu poi lo sfruttamento delle acque a fini industriali, che si intensificò nel Novecento con la pionieristica costruzione di bacini artificiali (Brasimone, Santa Maria) e di centrali per la produzione di energia elettrica. La storia recente di questa zona è stata caratterizzata da altre grandi opere quali:
la Ferrovia Direttissima, Autostrada del Sole, Centro Enea, per arrivare ai giorni nostri con i lavori della Variante di Valico.
Nel centro del paese si trova l'antico Palazzo Pepoli la cui progettazione risale al 1473 circa, salvo un ampliamento attuato nel Settecento con la costruzione della cosiddetta "Palazzina". L'edificio ha un aspetto assai massiccio ed è la sintesi di diversi interventi di ristrutturazione. Conserva all'interno numerosi affreschi del pittore trecentesco Carlo Antonio Ratti, alcune scene settecentesche realizzate da Pietro Ognibene e dipinti del Torreggiani. Il palazzo fu sede del governatore e del tribunale, così come l'abitazione del commissario e della famiglia Pepoli. Oggi è sede del Municipio.
attratti anche dalla fama dello stabilimento elettroidroterapico, un centro termale d'avanguardia che valorizzava la salubrità delle acque della zona.
Vi fu poi lo sfruttamento delle acque a fini industriali, che si intensificò nel Novecento con la pionieristica costruzione di bacini artificiali (Brasimone, Santa Maria) e di centrali per la produzione di energia elettrica. La storia recente di questa zona è stata caratterizzata da altre grandi opere quali:
la Ferrovia Direttissima, Autostrada del Sole, Centro Enea, per arrivare ai giorni nostri con i lavori della Variante di Valico.
Nel centro del paese si trova l'antico Palazzo Pepoli la cui progettazione risale al 1473 circa, salvo un ampliamento attuato nel Settecento con la costruzione della cosiddetta "Palazzina". L'edificio ha un aspetto assai massiccio ed è la sintesi di diversi interventi di ristrutturazione. Conserva all'interno numerosi affreschi del pittore trecentesco Carlo Antonio Ratti, alcune scene settecentesche realizzate da Pietro Ognibene e dipinti del Torreggiani. Il palazzo fu sede del governatore e del tribunale, così come l'abitazione del commissario e della famiglia Pepoli. Oggi è sede del Municipio.