CESAB - Carrello elevatore
CESAB - Carrello elevatore
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FF 3998-1273/1274/1275
Categoria:
Notizie storico artistiche
Data della ripresa
1971 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Industria meccanica - Macchine operatrici - Elevatori - Carrelli - CESAB
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Curti, Maura Grandi, Alberto Guenzi, Bologna 2000; Pedrocco Giorgio, Bologna industriale, in Storia di Bologna - Bologna in età contemporanea 1915-2000, v. 4**, Bologna 2013
Note
La CESAB rientra nella politica condotta da Gaetano Maccaferri a partire dagli anni '20 per la costituzione di una rete di imprese a livello nazionale. Il Gruppo Maccaferri acquisisce nel 1941 il Carrellificio Lodi di Modena (Carrellificio Emiliano) che dall'anno successivo prenderà il nome di CESAB con sede a Bologna. L'inizio delle attività sono legate a prodotti per il settore ferroviario e movimentazione materiali e nel 1951 viene prodotto il primo carrello elevatore elettrico. Negli anni '70 viene introdotto il controllo elettronico per i carrelli e nel 1978 si produce il primo modello di carrello elevatore fuoristrada. Il tipico colore giallo e arancio dei carrelli CESAB viene modificato in verde negli anni '90; attorno al 2000 l'azienda è stata acquisita dal gruppo Toyota.