CESAB - Carrello elevatore - Particolare

60f6ddcc3c12a10007f19f1f
1
60f6ddcc3c12a10007f19f20
2

CESAB - Carrello elevatore - Particolare

 Genera il pdf
Inventario
FF 1100-213/214

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
1953 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Industria meccanica - Macchine operatrici - Elevatori - Carrelli - CESAB
Bibliografia
Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Curti, Maura Grandi, Alberto Guenzi, Bologna 2000; Pedrocco Giorgio, Bologna industriale, in Storia di Bologna - Bologna in età contemporanea 1915-2000, v. 4**, Bologna 2013; Frisoni Cinzia (a cura di), Bologna s'industria. La rinascita economica dal secondo dopoguerra agli anni '80 nelle immagini dell'archivio Fototecnica, Santarcangelo di Romagna, 2019.
Note
La CESAB rientra nella politica condotta da Gaetano Maccaferri a partire dagli anni '20 per la costituzione di una rete di imprese a livello nazionale. Il Gruppo Maccaferri acquisisce nel 1941 il Carrellificio Lodi di Modena (Carrellificio Emiliano) che dall'anno successivo prenderà il nome di CESAB con sede a Bologna. L'inizio delle attività sono legate a prodotti per il settore ferroviario e movimentazione materiali e nel 1951 viene prodotto il primo carrello elevatore elettrico. Negli anni '70 viene introdotto il controllo elettronico per i carrelli e nel 1978 si produce il primo modello di carrello elevatore fuoristrada. Il tipico colore giallo e arancio dei carrelli CESAB viene modificato in verde negli anni '90; attorno al 2000 l'azienda è stata acquisita dal gruppo Toyota. Il servizio, costituito da 22 lastre, documenta interni dello stabilimento produttivo, modelli di carrello e utensileria per l'assemblaggio e il montaggio.