Chiave del portone del palazzo del Podestà
Chiave del portone del palazzo del Podestà
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
chiave in metallo
Misure (in cm)
17.5
Descrizione
Una ricevuta datata 6 marzo 1908 testimonia la consegna della chiave del Palazzo del Podestà a chi si occupava di raccogliere i materiali destinati al costituendo Museo della Cassa di Risparmio in Bologna. La chiave è accompagnata dal biglietto con sigillo in ceralacca che portava nel 1908. Esiste ancora anche il suo originale involucro esterno (vd. immagine).
Come specificato su tale involucro, il Palazzo del Podestà fu la prima sede di quella che, per oltre un secolo, è stata la maggiore banca cittadina. I locali occupati dall’istituto per circa quarant’anni (dal 1837 al 1877) si trovavano nell’ala di fronte alla fontana del Nettuno, che fu poi demolita a partire dal 1905 per dare maggiore risalto al Palazzo di Re Enzo. Più esattamente, in alcuni ambienti che si affacciavano sul cortile pensile del piano superiore, poi restaurato da Alfonso Rubbiani nel secondo decennio del ventesimo secolo.
L’entrata del Palazzo si presentava come nell’immagine originale ottocentesca di seguito riportata
Se quella sede era da considerarsi più che soddisfacente per la sua felice ubicazione, si rivelava però sempre più inadeguata per una realtà in continua espansione e meta di un crescente flusso di utenti. Tra il 1838 e il 1845 vennero pertanto intrapresi alcuni lavori di ristrutturazione “per migliorare la decenza degli ambienti e per comodo dei depositanti”. Da parte sua, il Comune di Bologna si accollò l’onere di tutte le opere murarie, compreso il rifacimento dei solai. Tuttavia la banca si stava rapidamente sviluppando e i soci azionisti vagliarono l’opportunità di procurare una sede più ampia e razionale, che meglio rappresentasse il prestigio dell’Istituto. Naufragati vari tentativi di acquisire antichi edifici nel cuore della città, tra il 1866 e il 1867 furono acquistati alcuni vetusti immobili nell’area dove sorgevano i resti del vecchio teatro Zagnoni già Formagliari distrutto da un incendio nel 1802, tra le vie Castiglione e Farini. Il progetto del nuovo Palazzo di Residenza fu affidato all’architetto Giuseppe Mengoni e la prima pietra venne posata il 18 luglio 1868. La nuova e splendida costruzione fu terminata solo nel febbraio 1877. Negli anni successivi furono compiuti i lavori di decorazione, di rifinitura e di arredo.
La chiave è dunque l’unico “pezzo” originale di un edificio che fu demolito oltre un secolo fa e uno dei primi “ricordi” della Cassa di Risparmio in Bologna che, tra quattordici anni avrebbe compiuto i due secoli dalla fondazione.
Come specificato su tale involucro, il Palazzo del Podestà fu la prima sede di quella che, per oltre un secolo, è stata la maggiore banca cittadina. I locali occupati dall’istituto per circa quarant’anni (dal 1837 al 1877) si trovavano nell’ala di fronte alla fontana del Nettuno, che fu poi demolita a partire dal 1905 per dare maggiore risalto al Palazzo di Re Enzo. Più esattamente, in alcuni ambienti che si affacciavano sul cortile pensile del piano superiore, poi restaurato da Alfonso Rubbiani nel secondo decennio del ventesimo secolo.
L’entrata del Palazzo si presentava come nell’immagine originale ottocentesca di seguito riportata
Se quella sede era da considerarsi più che soddisfacente per la sua felice ubicazione, si rivelava però sempre più inadeguata per una realtà in continua espansione e meta di un crescente flusso di utenti. Tra il 1838 e il 1845 vennero pertanto intrapresi alcuni lavori di ristrutturazione “per migliorare la decenza degli ambienti e per comodo dei depositanti”. Da parte sua, il Comune di Bologna si accollò l’onere di tutte le opere murarie, compreso il rifacimento dei solai. Tuttavia la banca si stava rapidamente sviluppando e i soci azionisti vagliarono l’opportunità di procurare una sede più ampia e razionale, che meglio rappresentasse il prestigio dell’Istituto. Naufragati vari tentativi di acquisire antichi edifici nel cuore della città, tra il 1866 e il 1867 furono acquistati alcuni vetusti immobili nell’area dove sorgevano i resti del vecchio teatro Zagnoni già Formagliari distrutto da un incendio nel 1802, tra le vie Castiglione e Farini. Il progetto del nuovo Palazzo di Residenza fu affidato all’architetto Giuseppe Mengoni e la prima pietra venne posata il 18 luglio 1868. La nuova e splendida costruzione fu terminata solo nel febbraio 1877. Negli anni successivi furono compiuti i lavori di decorazione, di rifinitura e di arredo.
La chiave è dunque l’unico “pezzo” originale di un edificio che fu demolito oltre un secolo fa e uno dei primi “ricordi” della Cassa di Risparmio in Bologna che, tra quattordici anni avrebbe compiuto i due secoli dalla fondazione.