Clavicembalo all'ottava Gioseffo Maria Goccini 1730-33

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Clavicembalo all'ottava Gioseffo Maria Goccini 1730-33

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Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
JOSEPH M:A GOCCINI BONONIEN: FECIT ANNO MDCCXXXIII
Misure
113,7 x 72,2 x 102,3 cm
Iscrizioni
Nome e data - iscrizione ad inchiostro sul listello frontale

+/Gioseffo Ma e 45 /Goccini /1730 - scritte a penna sulle leve del primo e dell'ultimo tasto

Gavina Vincenzo Comprò / Questo Cavazimbalo Li. 6 / Apprille Anno domine 1851 / da casimiero Casimiero / Quaquarelli in / Bolonia - scritta a matita sulla superficie posteriore del listello frontale

Mia, Cisa, Clara, BR, Clementina, Claudia, Claudia Monari , Clementina, Cornachia [?], Laura Claudia,
Giulia Maria, S. Giulia, Giulia Monari - scritte a penna sulla superficie interna della ribalta del coperchio

1788 - scritta a penna sul verso del pannello anteriore di chiusura
Notizie storico critiche
Lo strumento può appena essere annoverato fra quelli del tipo con finta custodia. Il coperchio non è incernierato allo strumento; come il cembalo di tipo con finta custodia dello stesso autore bolognese
(B5 di questa collezione, datato 1725) lo strumento veniva dunque sonato chiuso, con ribalta ripiegata,
oppure senza coperchio. Gli unici elementi che ricollegano questo strumento al tipo con finta custodia sono le fiancate della tastiera e, in certo senso, la cornice lungo i bordi interni delle fasce e del listello frontale.

I vari nomi di donna di cui è costellata la ribalta del coperchio fanno pensare che lo strumento sia stato al servizio della scuola di musica d’un collegio femminile. La scritta sul verso del listello informa che nel 1851 esso è stato venduto da Casimiro Quaquarelli a Vincenzo Gavina di Bologna.

Il clavicembalo ci è giunto integro nelle sue strutture lignee. Gli elementi della base sono sagomati in carattere con l’impianto sobrio del barocchetto ripreso in falegnameria dalle tematiche architettoniche bolognesi del tempo. In accezione alquanto semplificata, sul fondo color turchese della cassa, delle gambe e della traversa superiore sono dipinti con rapido ductus e tonalità più accentuate volute e fogliami citati dal repertorio figurativo consueto che fingono intagli e inserti di metallo dorato. La tradizione del mobile di legno “povero”, dipinto, specialmente cassapanche, reggilumiere, credenze, suppellettili chiesastiche, non servì soltanto per la produzione di oggetti a basso costo. Raggiunse infatti in qualche caso qualità di autentico prestigio per l’intervento di pittori di alto valore.

Su Gioseffo Maria Goccini cfr. la nota biografica corredante la descrizione del cembalo del 1721 di questo
stesso autore nella presente collezione [B4].

Catalogo della Collezione Tagliavini (2008) Vol. I, p. 216.
Descrizione
Titolo: Clavicembalo all'ottava di Gioseffo Maria Goccini, Bologna, 1730-33
Numero di inventario: Collezione Tagliavini B6
Nome dell'oggetto (IT/ENG): Clavicembalo / Harpsichord
Classificazione: Strumenti a tastiera a corde pizzicate
Costuttore: Gioseffo Maria Goccini
Luogo di costruzione: Bologna
Data: 1730-33
Dimensioni (L x W x H) : 113,7 x 72,2 x 102,3 cm
Ambito: 45 tasti. Do1-Do5 (estensione sonora effettiva Do2-Do6), con prima ottava corta
Registri: 4' x 4'
Autori: Gioseffo Maria Goccini - strumento
Data di acquisizione: 1974
Restauri: laboratorio "Mastro del legno" (Arnaldo Boldrini, Renato Carnevali) - strumento (1989)
Bibliografia
"Collezione Tagliavini. Catalogo degli strumenti musicali", a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Tagliavini, Bononia University Press, Bologna 2008. Volume I, pp. 216-225: B6 Clavicembalo
Note
Esposto al Museo di San Colombano - Collezione Tagliavini