Club Alpino Italiano Bologna: gruppo alla residenza

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Club Alpino Italiano Bologna: gruppo alla residenza

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Inventario
MICH. 0904
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Club Alpino Italiano Bologna: gruppo alla residenza
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Giuseppe Michelini aveva iniziato ad interessarsi di fotografia intorno al 1890. Potendo contare su una ricca rendita e su tempo libero in abbondanza affinò sempre più la sua produzione. Nei primi anni del Novecento, egli -provetto ciclista- aveva compiuto diverse escursioni e, a maggior ragione, dopo aver acquistato la prima automobile, non di rado con macchina fotografica e treppiede partì per spedizioni turistico-sportive che documentava con le sue riprese. Gli piaceva, inoltre, poter sperimentare ampiamente tecniche nuove, documentare l'esterno e l'interno della casa; ritrarre i suoi figli, i componenti della famiglia e gli amici, quasi a comporre un album narrativo, un vero e proprio diario che si arricchiva di anno in anno. Spesso per i ritratti non disdegnò di utilizzare anche i fondali pittorici come voleva la nuova moda. Attrezzò poi un vero e proprio laboratorio di sviluppo e stampa in casa, in modo da produrre positivi in modo autonomo. Molti amici e parenti sono i soggetti dei ritratti di cui si dà conto in questa sede. La sezione bolognese del Club Alpino Italiano era stata creata nel marzo 1875 grazie all'iniziativa del marchese Francesco Carega di Muricce e dell'avvocato Francesco Parenti per radunare gli appassionati della montagna. La gita inaugurale fu al Monte delle Formiche il 30 maggio. Il battesimo alpinistico avvenne invece il 10 agosto sul monte Cimone, assieme alle sezioni di Parma e Modena. Gli interessi degli alpinisti bolognesi furono, nei primi anni, soprattutto scientifici, grazie all'impronta data dal socio e poi presidente onorario prof. Luigi Bombicci, esperto internazionale di mineralogia, e all'attività di installazione di alcune stazioni metereologiche in Appennino (Cimone, San Marino, Monte Gatta). Nel 1878 la sezione collaborò con quella di Firenze per la costruzione del primo rifugio al Lago Scaffaiolo sul Corno alle Scale. Giuseppe Michelini si iscrisse al Club nella ultima decade dell'Ottocento. In quegli anni era presidente il prof. avv. Raffaello Marcovigi, che, tra l'altro, è ricordato per aver tracciato una via inedita per l'ascensione all'Antelao. Michelini, dapprima socio e poi consigliere, divenne a sua volta presidente per una decina d'anni (1915-1925). La fotografia qui riprodotta è stata scattata nella prima sede della sezione, allora collocata in via Santo Stefano n. 49, a piano terra. I locali avevano scopo di ritrovo ed erano dotati di biliardo; era garantito un ambiente sano e familiare ed era proibito il gioco d'azzardo.