Colunga (Bologna), veduta
Colunga (Bologna), veduta
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Luogo della ripresa
Colunga (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Quaranta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
San Lazzaro di Savena (BO), aprile 1941
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
15x10,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Uno dei due esemplari ( BRI / BO PROVINCIA 2269) è viaggiato da San Lazzaro di Savena a zona di guerra. Il timbro di spedizione è parzialmente illeggibile, ma la data di compilazione risale al 24.4.1941.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Colunga (BO), veduta
Note
Colunga è una frazione del comune di San Lazzaro di Savena, dal quale dista circa quattro chilometri. Nel 190 a.C. in questi luoghi si accamparono soldati dell'esercito romano a cui faceva capo il console Publio Cornelio Scipione Nasica, vittorioso poi definitivamente sui celtici Galli Boi. Al termine delle ostilità, alcuni ufficiali acquisirono qui terre feconde quale pagamento dei loro servigi e provvidero a colonizzarle. Il toponimo, nel tempo, da "colonia" cambiò in "Cologhna" e infine in Colunga. Nel 1882 furono rinvenute quindici monete d'oro romane sotterrate intorno al 13-12 a.C., fra le quali un aureo fatto coniare dal condottiero Marco Antonio. Nel 1896, l'archeologo torinese Edoardo Brizio, in uno scavo effettuato nel cosiddetto "Campo degli Spedali" (località Prati di Colunga), rinvenne la sepoltura di un individuo adulto, traccia risalente all'Età del rame. Sullo sfondo della cartolina si riconosce il profilo della chiesa di San Giovanni Battista.