Crevalcore (BO), chiesa parrocchiale: interno
Crevalcore (BO), chiesa parrocchiale: interno
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Crevalcore (BO)
Luogo e anno di edizione
Crevalcore (BO) (?), s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Crevalcore (BO), chiesa parrocchiale: interno
Bibliografia
http://www.comune.crevalcore.bo.it;
https://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-bologna/cartina-monumenti-crevalcore/monumenti-crevalcore-chiesa-di-san-silvestro.htm
https://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-bologna/cartina-monumenti-crevalcore/monumenti-crevalcore-chiesa-di-san-silvestro.htm
Note
Crevalcore è un grosso centro della Bassa Pianura Padana e si può considerare il crocevia di tre importanti province emiliane: Bologna, Modena e Ferrara.
Il capoluogo presenta un impianto urbanistico regolare di forma quadrata, che sembra risalga addirittura agli anni 1227 – 1231 e che derivi da un intervento pianificato del Comune di Bologna che in quel tempo consolidava la sua espansione nel contado. Il corso principale è tracciato in direzione est-ovest e vi si affacciano numerosi portici. Di notevole interesse sono le due porte monumentali: Porta Bologna a est e Porta Modena o "dla Sira" (della sera) a ovest. La cartolina documenta la chiesa dedicata al santo patrono Silvestro. L'edificio, in forme neogotiche, è situato di fronte al Palazzo Comunale. La chiesa non è quella originaria risalente al XIV secolo: All'inizio del Novecento l'amministrazione comunale decise infatti di realizzare una piazza più grande, che valorizzasse le costruzioni presenti sul corso principale del paese, compreso il monumento eretto a Marcello Malpighi. Pertanto, la chiesa venne indietreggiata e ruotata di novanta gradi rispetto alla posizione primitiva. Chi realizzò tale progetto fu l’ing. Luigi Gulli. La torre campanaria è distaccata dal nucleo principale. La chiesa di San Silvestro contiene numerose opere di interesse artistico, molte delle quali appartenute all’antica struttura sacra andata persa. Tra tutte si ricordano: i resti di un prezioso affresco trecentesco raffigurante “l’Incoronazione della Vergine”, il "San Silvestro" opera di Giovanni Maria Viani, il Crocifisso in legno di fine XV secolo, il "San Francesco" del Seicento realizzato da Giacomo Cavedoni e la splendida “Adorazione dei Magi” creata dall’artista Orazio Samacchini.
Il capoluogo presenta un impianto urbanistico regolare di forma quadrata, che sembra risalga addirittura agli anni 1227 – 1231 e che derivi da un intervento pianificato del Comune di Bologna che in quel tempo consolidava la sua espansione nel contado. Il corso principale è tracciato in direzione est-ovest e vi si affacciano numerosi portici. Di notevole interesse sono le due porte monumentali: Porta Bologna a est e Porta Modena o "dla Sira" (della sera) a ovest. La cartolina documenta la chiesa dedicata al santo patrono Silvestro. L'edificio, in forme neogotiche, è situato di fronte al Palazzo Comunale. La chiesa non è quella originaria risalente al XIV secolo: All'inizio del Novecento l'amministrazione comunale decise infatti di realizzare una piazza più grande, che valorizzasse le costruzioni presenti sul corso principale del paese, compreso il monumento eretto a Marcello Malpighi. Pertanto, la chiesa venne indietreggiata e ruotata di novanta gradi rispetto alla posizione primitiva. Chi realizzò tale progetto fu l’ing. Luigi Gulli. La torre campanaria è distaccata dal nucleo principale. La chiesa di San Silvestro contiene numerose opere di interesse artistico, molte delle quali appartenute all’antica struttura sacra andata persa. Tra tutte si ricordano: i resti di un prezioso affresco trecentesco raffigurante “l’Incoronazione della Vergine”, il "San Silvestro" opera di Giovanni Maria Viani, il Crocifisso in legno di fine XV secolo, il "San Francesco" del Seicento realizzato da Giacomo Cavedoni e la splendida “Adorazione dei Magi” creata dall’artista Orazio Samacchini.