Eugenio Amadori - Maria Luisa - Scultura in terracotta - 1974

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Eugenio Amadori - Maria Luisa - Scultura in terracotta - 1974

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Inventario
FF 681-027

Notizie storico artistiche

Datazione
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ pellicola
Misure immagine (in cm; hxb)
13x18
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Arte - Scultura - Terrecotte - Ritratti - Artisti - Pittori - Musicisti - Amadori, Eugenio
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Musicisti visti da Eugenio Amadori, prefazione di Italo Cinti, Bologna 1968; Monteverdi Mario, Eugenio Amadori, Bologna 1978; Eugenio Amadori caricature a teatro. Volti e risvolti umoristici di grandi musicisti al teatro Comunale di Bologna 1949-1987, Bologna 1987; Celli Giorgio - Pieri Romano, Eugenio Amadori, Cesena 1992.
Si segnala inoltre la pagina http://www.eugenioamadori.it/
Note
Eugenio Amadori (Martorano di Cesena 1921-2001) è stato artista autodidatta, la passione per la musica lo porta a frequentare il Conservatorio G. Rossini di Pesaro. Nel 1942 è coinvolto nel secondo conflitto mondiale, al termine del quale si iscrive al conservatorio G.B. Martini di Bologna, diplomandosi e intraprendendo la carriera musicale come violinista. Contemporaneamente ha sempre coltivato il suo talento per la pittura, privilegiando il ritratto. Nel 1956 si trasferisce a Bologna dove entra a far parte dell’orchestra del Teatro Comunale rimanendovi per 25 anni. Sono di quel periodo i numerosissimi ritratti di musicisti e direttori d’orchestra, accanto alle caricature modellate in terracotta. Tante le esposizioni a livello internazionale (1955 Johannesburg, 1962 Losanna, 1968 New York, 1982 East Lansing), oltre a numerose mostre di caricature dei grandi della musica. Alla sua morte la raccolta di piccole sculture sarà ospitata nelle sale del Museo dell'Accademia Filarmonica. Il fondo Fototecnica conserva una ricca documentazione su quest'artista con 75 negativi che coprono parte della sua produzione pittorica e scultorea. Questa consistenza è da porre in relazione con l'editoria artistica degli anni '60 e '70 che utilizzava il bianco e nero per la documentazione delle opere.