Fabbricazione della Teriaca nel Cortile del Palazzo dell'Archiginnasio (sec. XVIII)

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Fabbricazione della Teriaca nel Cortile del Palazzo dell'Archiginnasio (sec. XVIII)

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Inventario
BRI 00521, BRI 00522
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Serie
Bologna antica - serie 2
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n viraggio seppia
Iscrizioni
Il nome dell'editore compare sul verso, in basso a sinistra, preceduto dal n. 29-a.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, la preparazione della Teriaca nel cortile dell'Archiginnasio (sec. XVIII)
Bibliografia
Giovanni Piccardi, "La farmacia granducale di Firenze", Firenze, Olschki, 2018, fig. 6
Note
La "Triaca" o "Teriaca" era un antichissimo preparato farmaceutico dalle decantate proprietà miracolose, che veniva ritenuto utile per guarire tutti i mali. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: pare infatti che già nel III° secolo a.C. se ne producesse ad Alessandria. La teriaca confezionata a Bologna era composta da 61 ingredienti, cui venivano aggiunti alcuni eccipienti. Tra i componenti vi erano: carne di vipera, genziana, mirra, incenso, oppio e chi più ne ha più ne metta. La preparazione durava fino a due mesi e si teneva in primavera. Il Collegio di medicina, d'accordo con quello degli Speziali, fissava la data della composizione e rinnovava l'elenco degli ingredienti che si dovevano procurare. Questi ultimi venivano esposti al pubblico per tre giorni e poi ne veniva iniziata la lavorazione nel cortile dell'Archiginnasio. A fine cottura, il composto veniva lasciato raffreddare e poi distribuito in vasi piccoli per le singole farmacie che l'avevano prenotato. Qualche vaso più grande veniva invece conservato per eventuali e successive ordinazioni. I vasi venivano sigillati con una apposita carta sulla quale veniva scritta la data. Tale preparazione si protrasse fino al 1796, quando i Francesi entrarono a Bologna.