Festa della Porchetta in Piazza Maggiore (1660)

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Festa della Porchetta in Piazza Maggiore (1660)

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Inventario
BRI 00561; BRI 00562
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Serie
Bologna antica - serie 3
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n viraggio seppia
Iscrizioni
Il nome dell'editore è leggibile sul verso, in basso a sinistra, preceduto dal n. 49-a.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Festa della Porchetta in Piazza Maggiore (1660)
Note
La Festa della Porchetta si tenne a Bologna il 24 agosto di ogni anno per più di cinque secoli, fino al 1796, arrivo delle truppe francesi. Sulla sua origine si hanno due versioni: la prima riconduce all'entrata in Bologna di Re Enzo (figlio dell'imperatore Federico II, fatto prigioniero a Fossalta) proprio in quella data; la seconda fa riferimento alla presa della rocca di Faenza nel 1281 (caduta a seguito del tradimento di Tibaldello de Zambrasi, cui era stata rubata una porcellina). In ogni caso, il 24 agosto (San Bartolomeo) ha rappresentato per la città il culmine di una decina di giorni di festa che iniziavano alla vigilia di ferragosto. In piazza Maggiore venivano allestiti apparati contingenti (macchine sceniche grandiose), si effettuavano gare di cavalli, spettacoli teatrali e prodezze di giocolieri. Il nome deriva dal fatto che la giornata veniva conclusa con il lancio di una maialina arrosto offerta dal Legato al popolo. Come ricorda Giulio Cesare Croce, i Bolognesi si accalcavano letteralmente per cercare di portare a casa cibo o monete, che ugualmente venivano gettati dal balcone del Palazzo Comunale. L'edizione qui riprodotta ci tramanda l'allestimento dell'anno 1660. Il teatro ligneo era costituito da un porticato rustico che terminava con due torri cilindriche. Sulle sommità erano poste le bandiere con gli emblemi del legato cardinale Girolamo Farnese. Lo scenografo era Giulio Troili. La cartolina presenta numerose varianti rispetto alla miniatura originale dalla quale è tratta.