Fiesole (Fi), il teatro romano: alcuni archi

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Fiesole (Fi), il teatro romano: alcuni archi

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Inventario
MICH. 0534
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Fiesole (Fi)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Fiesole (Fi), il teatro romano: alcuni archi
Bibliografia
1) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 2) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 3) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 4) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. Viaggiando in Toscana si fermò anche a Fiesole, splendida località nei pressi di Firenze, dove si trova una vasta area archeologica. Il primo a far eseguire degli scavi nella zona -conosciuta come podere Buche delle Fate- fu nel 1809 il barone prussiano Friedman Schellersheim. Egli fece ricerche fino al 1814, poi i lavori furono sospesi e ripresi successivamente nel 1870. Il Comune nel 1873 acquistò il terreno dove gli scavi continuarono e nel 1878 venne istituito nel palazzo Pretorio un primo museo col materiale venuto alla luce. Michelini si trovò dunque in un luogo che era stato risistemato da poco meno di trent'anni. In questa ripresa troviamo alcuni archi del teatro romano, costruito secondo i modelli greci, cioè sfruttando la naturale pendenza del terreno, scavato per realizzare i gradini della cavea. Venne realizzato al tempo di Silla ed abbellito da Claudio e da Settimio Severo. La cavea ha un diametro di 34 m.: si stima che potesse contenere circa tremila persone. Curiosamente è proprio Giuseppe Michelini l'uomo appoggiato alla parete del primo arco a sinistra.
Il teatro viene tuttora usato nel periodo estivo per rappresentazioni di opere liriche dell'Estate fiesolana

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