Gabbiano (Monzuno), Cà de' Davini, alle falde di ponente di Monte Venere

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Gabbiano (Monzuno), Cà de' Davini, alle falde di ponente di Monte Venere

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Gabbiano (Monzuno)
Data della ripresa
1952
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Gabbiano (Monzuno), Cà de' Davini, alle falde di ponente di Monte Venere
Bibliografia
(1) Luigi Fantini, "Antichi edifici della montagna bolognese", Bologna, Alfa, 1971, vol. I/298, pag. 292; (2) "Case a torre nell'Appennino bolognese dall'XI al XVI secolo", a cura di Adriano Simoncini, Pianoro, Centro storico documentale "La Loggia della Fornace", 2003, pag. 31.
Note
A Gabbiano, come spesso succedeva, l’abitato si articolava nei pressi della chiesa, la cui primitiva costruzione si trovava nel luogo detto canonica, ove tuttora esiste un edificio datato 1660. Nel corso del Trecento la parrocchia venne successivamente unita fino al 1610 alla chiesa di Valle di Sambro. Nel 1675 la chiesa venne restaurata, a proprie spese, dall’allora parroco Giovanni Giacomo Nanni, ma tre anni dopo fu lesionata da un terremoto e poi demolita definitivamente da una frana. Fu infine ricostruita nel 1923 a Pallarè, dove si trova tuttora.
A livello politico Gabbiano godette di una certa importanza, se è vero che nel 1659 i Riformatori dello Stato di Libertà, allora organo di governo bolognese, ne decretarono lo smembramento da Monzuno; Gabbiano poté quindi godere di un proprio massaro e pagare le tasse direttamente a Bologna.
Luigi Fantini scattò questa fotografia nell'aprile 1952.