Galeazzo Marescotti ed Emilia sua nuora alla tomba dei figliuoli di lui massacrati dai Bentivogli

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Galeazzo Marescotti ed Emilia sua nuora alla tomba dei figliuoli di lui massacrati dai Bentivogli

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Inventario
MISC 00288
Autore

Notizie storico artistiche

Oggetto
Positivo fotografico
Forma Specifica dell'Oggetto
fotografia ai sali d'argento incollata su cartoncino marrone
Materia e tecnica
albumina/carta
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
20x15; cartoncino 27x21,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
nell’angolo inferiore destro si riconosce una dedica autografa di Luigi Serra: “All’amico Carlo Monari / Luigi Serra / in segno di sincera amicizia”.
Sul verso, Franca Varignana riporta il titolo del dipinto e l’annotazione “Parigi – Coll. Goupil”
Notizie storico critiche
Franca Varignana annotò sulla coperta della fotografia che il dipinto riprodotto era "La visita ad un caro sepolto";e si trovava in collezione Goupil a Parigi. Esiste però una fotografia analoga nel fondo Belluzzi, conservato presso il Museo Civico del Risorgimento di Bologna, che lo indica con il titolo di "Galeazzo Marescotti ed Emilia sua nuora alla tomba dei figliuoli di lui massacrati dai Bentivogli, 1865. Ubicazione: sconosciuta". La fotografia del Fondo Belluzzi è recentemente stata pubblicata da Isabella Stancari che informa come il dipinto fu acquistato dalla Protettrice per 470 lire nel 1865.
Galeazzo Marescotti de’ Calvi (1406 - 1503), anche autore di una Cronica nella quale narra la liberazione di Annibale Bentivoglio dalla Rocca di Varano, fu un influente membro della cerchia bentivolesca e sostenitore prima di Annibale (1413 - 1445), poi di Sante (1424 - 1463) e quindi di Giovanni II Bentivoglio (1443 - 1508). Il dipinto si riferisce al periodo successivo alla rottura dei rapporti dei Marescotti con Giovanni, quando, nel 1488, il primogenito di Galeazzo, Agamennone (1434 ca. - 1501), fu coinvolto nella fallita congiura dei Malvezzi. Nel 1466 Agamennone aveva sposato Emilia di Jacopo Dal Lino, qui rappresentata accanto al suocero dolente. Il Marescotti infatti non sopravvisse a lungo all’uccisione di figli e nipoti per mano di Ermes Bentivoglio (1475 - 1513), uno dei figli di Giovanni. Il dipinto si deve riferire quindi a quei fatti. Il guerriero, cortigiano e diplomatico, ormai anziano si mostra qui sopraffatto e impotente, accanto alla tomba dei figli, in una chiesa spoglia, che evoca analogie con la pittura di Giulio Cesare Ferrari, suo maestro in Accademia, che a Bologna con l’Esmeralda del 1863, introduce un certo medioevo tardoromantico alla Hayez. Il vecchio, sostenuto solo dalla figlia acquisita unita a lui nella disgrazia, suggerisce una consonanza di idee e di composizione con il Belisario del compagno Faccioli, che più tardo del 1870, se pure ne condivide dei tratti, è però più sintetico.
Claudio Poppi individua due disegni del MAMbo (Ex-GAM) come preparatori per il Galeazzo Marescotti. Sapori riproduce il dipinto con il titolo Visita ad un caro sepolto, datandolo al 1877 e lo dice di proprietà del mercante Adolphe Goupil (1806 - 1893). La data è da interpretarsi come quella di vendita e il titolo, più generico, ha senso dal momento in cui il dipinto usciva dal contesto strettamente municipale in cui era stato concepito e realizzato.
Carlo Monari (Bologna, 1831-1918), cui è dedicata la nostra fotografia, fu tra i protagonisti della scultura bolognese a cavallo fra Otto e Novecento e rappresentante del cosiddetto “realismo borghese”. Fu, ad evidenza, amico personale di Luigi Serra.
Bibliografia
Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Bologna 1983b, p. 217; Giumanini 2000, 196-197, 202; Bologna 2001-2002, pp. 30, 46, 49, tav. a p. 60. Bibliografia: Società Protettrice 1865, n. 103; Sapori 1922, p. 40, tav. a p. 139; Masini 1867a, pp. 18, 219; Bologna 1983b, p. 67; Bologna 2003, pp. 17-18, nn. 3-4, p. 168.