Giacomo Bulgarelli
Giacomo Bulgarelli
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Data della ripresa
Anni Sessanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto vi è la firma autografa del calciatore. Sul verso il prof. Brighetti ha annotato il nome "Bulgarelli"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Giacomo Bulgarelli
Note
Le fotografie contrassegnate con la serie inventariale BRI / BOLOGNA F.C. fanno parte di una vasta documentazione di immagini relative alla squadra di calcio cittadina. Tale documentazione fu raccolta dal prof. Antonio Brighetti per il suo sterminato archivio sulla storia della città. Le fotografie riguardano i diversi campi sui quali il Bologna Football Club ha giocato, i calciatori e le squadre che si sono succedute dal 1909 fino ad un più recente passato. Molti sono anche i documenti archivistici, che però saranno sottoposti a diversa e successiva catalogazione. Il Bologna Foot Ball Club nacque ufficialmente il 3 ottobre 1909, presso la birreria Ronzani in via Spaderie, come sezione "per le esercitazioni di sport in campo aperto" del Circolo Turistico Bolognese, presieduto dal Cavalier Sandoni. Fu eletto Presidente Louis Rauch, un odontoiatra svizzero. Arrigo Gradi ebbe la nomina a capitano. Fu lui a introdurre la maglia rossa e blu, mutuandola dal collegio svizzero di Schonberg a Rossbach, dove era stato studente. L'iniziativa di fondare una squadra di football inglese era stata di Emilio Arnstein, un giovane di origine boema arrivato a Bologna l'anno prima. Giacomo Bulgarelli (Portonovo di Medicina,1940 – Bologna, 2009) giocò sempre nel ruolo di centrocampista. Nella sua carriera ha collezionato trecentonovantuno presenze (più uno spareggio) in Serie A e quarantatre reti, indossando sempre la maglia del Bologna: dall'esordio, (19 aprile 1959) al ritiro (4 maggio 1975). Nel 1964 contribuì con una grande prova alla vittoria del settimo scudetto bolognese, che fu dedicato al presidente del Bologna, Renato Dall'Ara, morto quattro giorni prima, vincendo a Roma lo spareggio contro l'Inter per 2-0.
Per anni capitano della squadra e molto amato dai tifosi volle legare indissolubilmente la sua carriera ai colori rossoblu, arrivando a rifiutare l'offerta di un trasferimento al Milan.
Nel 1975, accettò di giocare due gare nel campionato americano (NASL) con la maglia dei Hartford Bicentennials, prima del definitivo ritiro dai campi da gioco.
Fu più volte nazionale. Prese parte alle Olimpiadi di Roma del 1960 con una squadra ricca di giovani talenti che giunse quarta. Esordì con la nazionale maggiore ai Mondiali del 1962 e in azzurro vanta complessivamente ventinove presenze e sette reti.
Dopo il ritiro dal calcio giocato, intraprese la carriera di direttore sportivo. Nei primi anni Ottanta fu al Modena, alla Pistoiese, a Bologna, a Catania, e a Palermo. Negli anni Novanta iniziò a lavorare come commentatore televisivo per TMC, Mediaset, Rai (dove commentò con Bruno Pizzul le partite dell'Italia ai Mondiali 2002), È TV e per la piattaforma televisiva Gioco Calcio. Insieme a Massimo Caputi fu anche commentatore della serie di videogiochi FIFA nelle stagioni dal 1998 al 2002. Collaborò inoltre con la "Gazzetta dello Sport".
Per anni capitano della squadra e molto amato dai tifosi volle legare indissolubilmente la sua carriera ai colori rossoblu, arrivando a rifiutare l'offerta di un trasferimento al Milan.
Nel 1975, accettò di giocare due gare nel campionato americano (NASL) con la maglia dei Hartford Bicentennials, prima del definitivo ritiro dai campi da gioco.
Fu più volte nazionale. Prese parte alle Olimpiadi di Roma del 1960 con una squadra ricca di giovani talenti che giunse quarta. Esordì con la nazionale maggiore ai Mondiali del 1962 e in azzurro vanta complessivamente ventinove presenze e sette reti.
Dopo il ritiro dal calcio giocato, intraprese la carriera di direttore sportivo. Nei primi anni Ottanta fu al Modena, alla Pistoiese, a Bologna, a Catania, e a Palermo. Negli anni Novanta iniziò a lavorare come commentatore televisivo per TMC, Mediaset, Rai (dove commentò con Bruno Pizzul le partite dell'Italia ai Mondiali 2002), È TV e per la piattaforma televisiva Gioco Calcio. Insieme a Massimo Caputi fu anche commentatore della serie di videogiochi FIFA nelle stagioni dal 1998 al 2002. Collaborò inoltre con la "Gazzetta dello Sport".