Giovane signora ritratta in abiti orientali

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Giovane signora ritratta in abiti orientali

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Inventario
MISC. / BERT. 314
Autore

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta incollata su un cartoncino di supporto color grigio
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
8,5x5,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sotto il positivo, sul cartoncino di supporto, si legge: 408 / 7/909"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Giovane signora ritratta in abiti orientali
Bibliografia
(1) Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre); (2) http://www.dejavuteam.com/giapponismo-e-la-moda-tra-800-e-900/.
Note
L'album fotografico di cui l'immagine fa parte consta di oltre trecento fotografie di vario formato eseguite nel primo decennio del Novecento. Vi compaiono numerosi protagonisti sia maschili che femminili, vedute, scorci di edifici e di angoli anche bolognesi, personaggi in posa, momenti della Coppa Florio corsa a Bologna nel 1908. Il proprietario della raccolta era molto probabilmente Lodovico Bertani già segretario capo della Camera di Commercio di Bologna e Presidente delle Pattuglie Cittadine dal 1921 al 1927. Il nostro fu un componente della Società degli Achei, un sodalizio goliardico fondato a Bologna nel 1920, che si proponeva di riunire reduci della Prima Guerra Mondiale per "stare allegri alla maniera dei buoni petroniani antichi". Un divertente "ritratto" del Bertani è contenuto nella "Strenna degli Achei" del 1930. Dal riscontro con le notizie contenute nel "medaglione" pubblicato in quest'ultima si è potuti risalire alla provenienza. La fotografia ci mostra una ragazza in abiti orientali, forse giapponesi. Fino alla metà dell'Ottocento, il Giappone era stato un luogo lontano e isolato dal resto del mondo, di cui peraltro non si sapeva molto. Nel 1854 l'apertura del regno nipponico al commercio internazionale consentì una maggiore conoscenza anche della sua cultura, così diversa da quella occidentale. Dell'influenza del Giappone risentì anche la moda, soprattutto per la comodità e la fluidità delle vesti, che modificarono gli abiti europei rendendoli più pratici. Gli abiti tradizionali come i kimono furono adattati al gusto occidentale e usati soprattutto come vestaglie. Vionnet e Chanel presero ispirazione dai kimono abbandonando le decorazioni ingombranti e adottando una sorta di "minimalismo". Questa semplificazione preparò un terreno fertile per le forme geometriche e pulite della moda decò.