Granarolo dell'Emilia (Bologna). Olmo di Marcovigi

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Granarolo dell'Emilia (Bologna). Olmo di Marcovigi

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Inventario
MICH. 1523
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Granarolo dell'Emilia (Bologna)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Granarolo dell'Emilia (Bologna). Olmo di Marcovigi
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Giuseppe Michelini aveva iniziato ad interessarsi di fotografia intorno al 1890. Potendo contare su una ricca rendita e su tempo libero in abbondanza affinò sempre più la sua produzione. Nei primi anni del Novecento, egli -provetto ciclista- aveva compiuto diverse escursioni e, a maggior ragione, dopo aver acquistato la prima automobile, non di rado con macchina fotografica e treppiede partì per spedizioni turistico-sportive che documentava con le sue riprese. Gli piaceva, inoltre, poter sperimentare ampiamente tecniche nuove, documentare l'esterno e l'interno della casa; ritrarre i suoi figli, i componenti della famiglia e gli amici, quasi a comporre un album narrativo, un vero e proprio diario che si arricchiva di anno in anno. Come usava per il ceto borghese del tempo che seguiva le antiche consuetudini aristocratiche, i bolognesi agiati passavano le vacanze in villa. Il prof. Marcovigi, che rivestiva il ruolo di presidente della sezione bolognese del Club Alpino Italiano del quale Michelini era socio, era uno di quelli. Il nostro autore, peraltro suo amico personale, era probabilmente ospite della casa e in tale qualità decise di eseguire una sorta di mini reportage sull'edificio e sul giardino. In questo caso specifico, Michelini si dedicò alla documentazione di un bellissimo e centenario olmo presente nei terreni circostanti la casa padronale. Si riconoscono la tipica casa colonica emiliana con le vicine pertinenze: il fienile e il pozzo. La villa esiste ancora.