Gualdo Tadino (PG), Duomo: facciata

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Gualdo Tadino (PG), Duomo: facciata

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Inventario
MICH. 1711
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Gualdo Tadino (PG)
Data della ripresa
1899
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Gualdo Tadino (PG), Duomo: facciata
Bibliografia
1) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 2) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 3) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 4) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. A fine Ottocento, viaggiando tra Umbria e Marche si fermò anche a Gualdo Tadino, dove scattò alcune riprese. Questa fotografia inquadra la facciata del Duomo, intitolato a San Benedetto. La basilica, così come la vediamo oggi, venne edificata intorno alla metà del XIII secolo, ma anticamente sorgeva al di fuori delle attuali mura di Gualdo Tadino. La facciata, in stile tardo romanico e gotico, è divisa in due da una cornice marcapiano, al di sotto della quale si aprono tre portali. Sopra la cornice, affiancato da due oculi più piccoli, si apre un grande rosone, tra i più belli della regione. È costituito da un doppio giro di colonnine tortili ed archetti trilobati che convergono nel nodo centrale decorato con motivi vegetali.