Gualtieri (RE), Palazzo Bentivoglio: facciata

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Gualtieri (RE), Palazzo Bentivoglio: facciata

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Inventario
MICH. 0414/A
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Gualtieri (RE)
Data della ripresa
anni Venti sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Gualtieri (RE), Palazzo Bentivoglio: facciata
Bibliografia
1) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 2) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 3) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 4) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini divenne ben presto appassionato di escursioni, che compì in bicicletta, in automobile e con i mezzi più disparati disponibili a quel tempo. A differenza di quanto affermato da Renzo Renzi "[...] della sua regione, l'Emilia Romagna, non vede null'altro [che la propria casa, la propria città, la propria campagna, saltando poi nell'"esotico" dell'Appennino e della costa adriatica]", egli si recò anche a Ferrara, Forlì, Parma, Lugo di Romagna ecc.. In questo caso, visitò Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, e fotografò l'imponente Palazzo Bentivoglio, eretto tra il 1594 e il 1600 da Ippolito, che vi inglobò la "Casa Vecchia" del padre Cornelio. In origine l'edificio era costituito da quattro facciate in cotto lunghe novanta metri, uguali a quelle visibili oggi. Negli angoli della pianta quadrangolare si innalzavano quattro torri. Una stima del 1726 testimonia che il palazzo all'epoca era ancora integro; i mattoni dei tre lati oggi mancanti furono utilizzati per rinforzare e alzare gli argini del Po, durante la piena del 1751. La distruzione dei tre quarti del palazzo compromise la stabilità del delizioso Teatro settecentesco di stile barocco (opera di G. B. Fattori, 1742-1790). È presente nell'ala superstite la struttura in ghisa che nell'Ottocento, dopo un incendio, sostituì quella originaria in legno. Al piano superiore si trovano il Salone dei Giganti, la Sala dell'Eneide, la Sala di Icaro, la Sala di Giove e la Cappella Gentilizia. Davanti al palazzo si riconosce la statua dedicata ai caduti della Prima Guerra Mondiale, ora non più presente.