Il Maestro Ferdinando Cavallari e la moglie

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Il Maestro Ferdinando Cavallari e la moglie

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Inventario
BRI / FORTITUDO 071

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
inizio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
8,5x13,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso compare un timbro con il nome e l'indirizzo dello studio fotografico.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Il Maestro Ferdinando Cavallari e la moglie
Bibliografia
"Cento anni di Fortitudo 1901-2001", Bologna, Fortitudo, 2001
Note
Le fotografie contrassegnate con la serie inventariale BRI / FORTITUDO sono tratte da un album contenente immagini di vario formato relative ad atleti e gare della gloriosa società sportiva bolognese fin dai suoi albori. Tale raccolta fu acquistata dal prof. Antonio Brighetti per il suo sterminato archivio sulla storia della città. Purtroppo, non è nota la provenienza, anche se alcune annotazioni presenti lungo le pagine dell'album lasciano pensare che appartenesse al figlio di uno degli atleti ritratti. La Società sportiva fu fondata nel 1901 da don Raffaele Mariotti. L'idea del sacerdote era molto chiara: "mettere lo sport al servizio della formazione dei giovani, cioè lo sport per raggiungere una finalità ideale e non come ragione meramente ricreativa". Raffaele Mariotti nacque a Bologna il 2 Luglio 1867, secondogenito di una famiglia originaria della montagna tosco-emiliana. Ordinato nel 1887, dopo circa due anni fuori città, fu richiamato a Bologna come Cappellano della chiesa di Santa Maria Maddalena per occuparsi dei giovani della Congregazione festiva della Beata Vergine della Buona Volontà. Desideroso di porre rimedio al disagio che minacciava la pace e l’ordine della società in quel periodo, Don Mariotti maturò il progetto di dare un riparo morale oltre che fisico, a quelli che oggi chiameremmo "disadattati", che dopo il lavoro cercavano un po’ di sollievo e di passatempo. Concepì allora un Ricreatorio (il primo, molto primitivo, prese vita nel 1890 in via Zamboni), dove si potevano radunare i ragazzi che, di solito, si divertivano a tirar sassi a chi passava per i viali di circonvallazione. La sua idea ebbe un immediato successo perché i giovani potevano appagare la loro naturale inclinazione al gioco e al divertimento in un ambiente sano. Questo esempio fece scuola e i ricreatori si moltiplicarono. Dopo alcuni trasferimenti in diverse zone della città, quello di don Mariotti ebbe finalmente sede più degna. Nel 1902 venne infatti acquistato il Ricreatorio di Via San Felice che per la sua posizione e l’ampia area cortilizia divenne ben presto la sede della Direzione Generale dell’Opera dei Ricreatori. L'anno prima, nel maggio del 1901, Bologna aveva ospitato il V° Concorso Ginnastico Federale e nell'occasione in Piazza dell'Otto Agosto era stato allestito uno “Stadio Greco”. La perfetta esecuzione di esercizi, lo sventolio degli stendardi delle società ginnastiche e i colori delle divise degli atleti che attraversavano in lunghi cortei la città, contribuirono a rendere solenne e festosa la manifestazione. Don Mariotti fu testimone, assieme ad un gruppo dei suoi giovani, di quell’evento e seppe coglierne tutte le implicazioni sul piano della spettacolarità e della capacità attrattiva propria di quel genere di dimostrazioni, al punto che già qualche mese dopo, il 3 ottobre 1901, in seno all’Opera dei Ricreatori e da subito affidata alla Reale Federazione Ginnastica d’Italia, venne istituita la Società Ginnastica Fortitudo. Ma l'opera di Don Mariotti non si esaurì solo nello sport, nei Ricreatori, infatti, recitavano anche gli attori di una Filodrammatica, si svolgevano spettacoli di burattini ecc.. Un'altra caratteristica era quella di avere una fanfara che si esibiva in ogni occasione di festa e durante i concorsi ginnici. Era usuale che la squadra di ginnastica si presentasse in campo preceduta dal vibrante suono degli ottoni. La fanfara della Fortitudo era diretta dal Maestro Ferdinando Cavallari -qui ritratto insieme alla moglie- ed era una delle più ammirate dell'epoca, tanto da meritarsi il primo premio al concorso di Venezia del 1904.