Imola (BO), Palazzo Calderini, già Riario Sforza
Imola (BO), Palazzo Calderini, già Riario Sforza
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Imola (BO)
Luogo e anno di edizione
Imola, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Imola (BO), 29.11.1968
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Imola verso Bologna. Il timbro di spedizione risale al 29.11.1968
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Imola (BO), Palazzo Calderini, già Riario Sforza
Bibliografia
http://visitareimola.it/palazzo-calderini/; https://radicimolesi.wordpress.com/imola-guida-storico-artistica-1962-fausto-mancini-antonio-meluzzi/palazzo-calderini-gia-sforza-paterlini/
Note
Il palazzo fu residenza dei Calderini. Nel 1483 detta famiglia, già al servizio dei Signori Riario Sforza, diede incarico a Francesco Fuzzi di costruire la propria residenza in città. L'edificio, che doveva ben rappresentare la posizione sociale raggiunta,
presenta notevoli influssi toscani nella caratteristica facciata a bugnato in arenaria e nella decorazione dei due ordini di bifore in pietra serena che si affacciano sulla strada principale. Le cronache narrano che nel 1502 vi fu ospitato Niccolò Machiavelli. Purtroppo, nel corso dei secoli, il magnifico palazzo subì diverse traversie e, nel 1879, perfino un furioso incendio, che distrusse definitivamente le decorazioni pittoriche.
All'esterno si possono ancora notare i banchi di pietra sui quali si stipulavano e venivano amministrati atti di giustizia pubblica. Tale funzione, seppure in maniera diversa, si è protratta nel tempo, dal momento che nel 1897 il Comune vi trasferì gli uffici della Regia Pretura e che successivamente divenne sede della sezione distaccata del Tribunale di Bologna fino al 2013.
presenta notevoli influssi toscani nella caratteristica facciata a bugnato in arenaria e nella decorazione dei due ordini di bifore in pietra serena che si affacciano sulla strada principale. Le cronache narrano che nel 1502 vi fu ospitato Niccolò Machiavelli. Purtroppo, nel corso dei secoli, il magnifico palazzo subì diverse traversie e, nel 1879, perfino un furioso incendio, che distrusse definitivamente le decorazioni pittoriche.
All'esterno si possono ancora notare i banchi di pietra sui quali si stipulavano e venivano amministrati atti di giustizia pubblica. Tale funzione, seppure in maniera diversa, si è protratta nel tempo, dal momento che nel 1897 il Comune vi trasferì gli uffici della Regia Pretura e che successivamente divenne sede della sezione distaccata del Tribunale di Bologna fino al 2013.