Imola (BO), Palazzo Comunale
Imola (BO), Palazzo Comunale
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BRI / BO PROVINCIA 1057
Autore
Categoria:
Notizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Imola (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Imola (BO), 20.8.1956
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Imola verso Bologna. Il timbro di spedizione risale al 20.8.1956
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Imola (BO), Palazzo Comunale
Bibliografia
http://www.imolacentrostorico.it/centro-storico; http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3741
Note
La costruzione del Palazzo Comunale, sorto dove s'incrociano la via Emilia e la via Appia, ebbe inizio nei primi decenni del XIII secolo: già dal 1214 risulta infatti presente una prima casa comunale. Tracce di quell'epoca si notano sulla facciata posta sulla via Emilia, nella quale sopravvivono
alcuni capitelli in arenaria grigia. Nel 1230, con l’acquisto di una casa adiacente, venne inglobata al palazzo una torre che divenne la torre del comune. Nello stesso periodo l’edificio venne rinnovato e sulla piazza si aprì un balcone da dove si declamavano i bandi. Nel 1365 un incendio devastò il complesso, che solo nel 1380, dopo un restauro, potè di nuovo essere utilizzato.
Dal 1400 in poi l’edifico conobbe una lenta decadenza e solo nel secolo XVIII venne intrapreso un radicale restauro. Dopo alcuni interventi effettuati su progetto di Alfonso Torregiani, nel periodo tra 1768 e 1771, l’architetto Cosimo Morelli riedificò la facciata sull’attuale piazza Matteotti, lo scalone e le sale al piano nobile.
Sulla facciata, movimentata dal balcone ondulato sorretto da colonne ioniche, si riconoscono -dipinti- i santi patroni della città, Cassiano e Pier Grisologo, opera di Gaspare Bigari. In una nicchia si nota invece una "Madonna con Bambino" di Domenico Trifogli. Nella cartolina, a sinistra, si vede anche il Monumento ai Caduti della guerra 1915-1918. Tale monumento fu progettato nel 1925 dall'architetto Giovanni Battista Milani e realizzato dallo scultore Angelo Zanelli, entrambi romani. L'opera, composta da 120 elementi in pietra di Viterbo e bronzo, fu ultimata nel dicembre del 1926 e subito coperta da un telo che la nascose alla vista dei cittadini fino al 1928, periodo in cui si svolsero i lavori di riqualificazione della piazza. L'inaugurazione avvenne il 13 giugno di quell'anno, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena. Tuttavia, le vicende del monumento ai Caduti di Imola furono travagliate. Il 27 luglio 1943 furono tolti e distrutti i fasci littori che lo decoravano; negli anni Sessanta e Settanta si cominciò a parlare dell'opportunità di rimuoverlo dalla piazza; nel 2002 fu sottoposto a vincolo di tutela dal Soprintendente Regionale per la sua importanza storico-artistica; negli anni seguenti, la riqualificazione della piazza, attuata dopo una serie infinita di avvio e fermo lavori dovuti ad irregolarità e contrasti, ha portato, fra mille polemiche, allo smontaggio del manufatto. I 120 pezzi che lo compongono, sono stati restaurati e riassemblati nel 2011 in viale Zappi, con i quattro storici lampioni attorno al basamento.
alcuni capitelli in arenaria grigia. Nel 1230, con l’acquisto di una casa adiacente, venne inglobata al palazzo una torre che divenne la torre del comune. Nello stesso periodo l’edificio venne rinnovato e sulla piazza si aprì un balcone da dove si declamavano i bandi. Nel 1365 un incendio devastò il complesso, che solo nel 1380, dopo un restauro, potè di nuovo essere utilizzato.
Dal 1400 in poi l’edifico conobbe una lenta decadenza e solo nel secolo XVIII venne intrapreso un radicale restauro. Dopo alcuni interventi effettuati su progetto di Alfonso Torregiani, nel periodo tra 1768 e 1771, l’architetto Cosimo Morelli riedificò la facciata sull’attuale piazza Matteotti, lo scalone e le sale al piano nobile.
Sulla facciata, movimentata dal balcone ondulato sorretto da colonne ioniche, si riconoscono -dipinti- i santi patroni della città, Cassiano e Pier Grisologo, opera di Gaspare Bigari. In una nicchia si nota invece una "Madonna con Bambino" di Domenico Trifogli. Nella cartolina, a sinistra, si vede anche il Monumento ai Caduti della guerra 1915-1918. Tale monumento fu progettato nel 1925 dall'architetto Giovanni Battista Milani e realizzato dallo scultore Angelo Zanelli, entrambi romani. L'opera, composta da 120 elementi in pietra di Viterbo e bronzo, fu ultimata nel dicembre del 1926 e subito coperta da un telo che la nascose alla vista dei cittadini fino al 1928, periodo in cui si svolsero i lavori di riqualificazione della piazza. L'inaugurazione avvenne il 13 giugno di quell'anno, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena. Tuttavia, le vicende del monumento ai Caduti di Imola furono travagliate. Il 27 luglio 1943 furono tolti e distrutti i fasci littori che lo decoravano; negli anni Sessanta e Settanta si cominciò a parlare dell'opportunità di rimuoverlo dalla piazza; nel 2002 fu sottoposto a vincolo di tutela dal Soprintendente Regionale per la sua importanza storico-artistica; negli anni seguenti, la riqualificazione della piazza, attuata dopo una serie infinita di avvio e fermo lavori dovuti ad irregolarità e contrasti, ha portato, fra mille polemiche, allo smontaggio del manufatto. I 120 pezzi che lo compongono, sono stati restaurati e riassemblati nel 2011 in viale Zappi, con i quattro storici lampioni attorno al basamento.