Imola (BO), Palazzo Sersanti
Imola (BO), Palazzo Sersanti
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Imola (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Imola (BO), 4.10.1956
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Imola verso Bologna. Il timbro di spedizione risale al 4.10.1956
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Imola (BO), Palazzo Sersanti
Bibliografia
http://www.imolacentrostorico.it/centro-storico/arte-e-cultura/palazzi-storici/palazzo-riario-poi-sersanti; http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-3741
Note
Il rinascimentale Palazzo Sersanti è ubicato di fronte al Municipio sul lato est di piazza Matteotti. Fu costruito per conto di Girolamo Riario tra il 1480 e il 1484 con l'intento di stabilirvi la residenza signorile. La elegantissima facciata in cotto è scandita da quattordici archi a tutto sesto con alte colonne di arenaria grigia con bei capitelli e pulvini. Le finestre del piano nobile e gli archi del portico sono incorniciati con splendidi motivi in cotto, così come il ricchissimo cornicione. Finito il periodo delle Signorie, l'edificio modificò la sua destinazione d'uso e gli ambienti del piano terreno furono adibiti a botteghe. Alla fine del Settecento la proprietà fu acquisita dalla famiglia Sersanti, di cui conserva tuttora la denominazione.
Attualmente il palazzo è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola ed è sede del Circolo Cittadino Sersanti.
Nella cartolina, a sinistra, si vede anche il Monumento ai Caduti della guerra 1915-1918. Tale monumento fu progettato nel 1925 dall'architetto Giovanni Battista Milani e realizzato dallo scultore Angelo Zanelli, entrambi romani. L'opera, composta da 120 elementi in pietra di Viterbo e bronzo, fu ultimata nel dicembre del 1926 e subito coperta da un telo che la nascose alla vista dei cittadini fino al 1928, periodo in cui si svolsero i lavori di riqualificazione della piazza. L'inaugurazione avvenne il 13 giugno di quell'anno, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena. Tuttavia, le vicende del monumento ai Caduti di Imola furono travagliate. Il 27 luglio 1943 furono tolti e distrutti i fasci littori che lo decoravano; negli anni Sessanta e Settanta si cominciò a parlare dell'opportunità di rimuoverlo dalla piazza; nel 2002 fu sottoposto a vincolo di tutela dal Soprintendente Regionale per la sua importanza storico-artistica; negli anni seguenti, la riqualificazione della piazza, attuata dopo una serie infinita di avvio e fermo lavori dovuti ad irregolarità e contrasti, ha portato, fra mille polemiche, allo smontaggio del manufatto. I 120 pezzi che lo compongono, sono stati restaurati e riassemblati nel 2011 in viale Zappi, con i quattro storici lampioni attorno al basamento.
Attualmente il palazzo è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola ed è sede del Circolo Cittadino Sersanti.
Nella cartolina, a sinistra, si vede anche il Monumento ai Caduti della guerra 1915-1918. Tale monumento fu progettato nel 1925 dall'architetto Giovanni Battista Milani e realizzato dallo scultore Angelo Zanelli, entrambi romani. L'opera, composta da 120 elementi in pietra di Viterbo e bronzo, fu ultimata nel dicembre del 1926 e subito coperta da un telo che la nascose alla vista dei cittadini fino al 1928, periodo in cui si svolsero i lavori di riqualificazione della piazza. L'inaugurazione avvenne il 13 giugno di quell'anno, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena. Tuttavia, le vicende del monumento ai Caduti di Imola furono travagliate. Il 27 luglio 1943 furono tolti e distrutti i fasci littori che lo decoravano; negli anni Sessanta e Settanta si cominciò a parlare dell'opportunità di rimuoverlo dalla piazza; nel 2002 fu sottoposto a vincolo di tutela dal Soprintendente Regionale per la sua importanza storico-artistica; negli anni seguenti, la riqualificazione della piazza, attuata dopo una serie infinita di avvio e fermo lavori dovuti ad irregolarità e contrasti, ha portato, fra mille polemiche, allo smontaggio del manufatto. I 120 pezzi che lo compongono, sono stati restaurati e riassemblati nel 2011 in viale Zappi, con i quattro storici lampioni attorno al basamento.