Insegna dell'oreficeria alla "ruota"

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Insegna dell'oreficeria alla "ruota"

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Notizie storico artistiche

Tecnica e supporto
Legno intagliato e dipinto
Misure (in cm)
diam. 35
Notizie storico critiche
Anch'essa erroneamente ritenuta un' insegna di osteria o di una locanda, sembra invece che fosse appartenuta, come molte altre in collezione, ad un'oreficeria. Tuttavia nel manoscritto conservato all'Archiginnasio, "Le botteghe degli orefici di Bologna e le loro insegne, 1911" un'insegna "alla ruota" non compare. La frequente difficoltà di risalire alla bottega corrispondente all'insegna sta nel fatto che queste insegne, che per tutto l'Otto e parte del Novecento hanno costellato le vie di Bologna, diventarono col tempo, in un'epoca di diffuso analfabetismo, simboli identificatori non solo del negozio che pubblicizzavano ma anche del luogo cittadino in cui sorgevano. Da qui l'usanza di lasciare permanentemente l'insegna anche in caso di cessione o di modifica dell'attività, trovandosi sovente a non avere più alcuna relazione tra il nome e la funzione del negozio.
Descrizione
Ruota in legno con i raggi
Bibliografia
A. Molinari Pradelli, Bologna in vetrina, Bologna, 1994, p. 246;
Note
Le insegne di antiche botteghe, molte delle quali oggi visibili nella sala della Forma Urbis nel Museo della Storia della città di Bologna in Palazzo Pepoli, giunsero nelle collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna in seguito agli sventramenti di via Rizzoli d'inizio Novecento con conseguente esproprio di tante botteghe che lì avevano sede, soprattutto oreficerie. Nella biblioteca dell'Archiginnasio si conserva un volumetto manoscritto sulle "Botteghe degli orefici di Bologna e le loro insegne, dal 1812 al 1911" dove si ritrovano molte delle insegne qui conservate con i nomi dei relativi proprietari che si sono succeduti negli anni (Bibl. Arch. - B 4227)